Grigio come la prospettiva che avremo di fronte dopo la scelta compiuta ieri in Consiglio Regionale; grigio come la politica regionale incapace di compiere scelte innovative e sostenibili. L'emendamento che avvia il percorso per l'individuazione di un sito di incenerimento apre una preoccupante prospettiva per ATI 2 e per tutta la regione. Si pensi ad esempio all'area ternana, dove la discussione per la riapertura dell'inceneritore è tutt'ora aperta.
La decisione di ieri getta al vento oltre dieci anni di sforzi (economici e progettuali) compiuti per la promozione della raccolta differenziata in Umbria e per l'affermazione di una politica ambientale diretta al consumo critico e alla riduzione dei rifiuti.Decisione, tra l'altro, che si pone in antitesi alla normativa ambientale europea e nazionale che prevede una precisa gerarchia di intervento da parte delle istituzioni a favore dei sistemi del riciclo e del riuso.
SEL Umbria ribadisce con forza che tutti gli interventi politici ed economici pubblici debbano essere affrontati partendo da una seria azione di riduzione alla fonte dei rifiuti, per proseguire con raccolta differenziata spinta, funzionale ad una efficiente rete impiantistica per il riciclaggio ed il riuso dei materiali raccolti. Solo in questo modo è possibile trovare una soluzione tecnico/economica ed ambientalmente sostenibile per la gestione dei rifiuti.
Va inoltre sottolineato, come la discussione sul ciclo dei rifiuti, per un classe dirigente, dovrebbe rappresentare un'occasione straordinaria per avviare un ragionamento serio sul modello di sviluppo del nostro territorio. Infatti, investire sulle 4R (Riduzione, Riutilizzo, Riciclo, Recupero), darebbe ampie garanzie in termini di rilancio economico ed occupazionale, non solo attraverso la raccolta differenziata spinta, ma anche favorendo lo sviluppo di realtà imprenditoriali legate al ciclo della carta, dell'alluminio, del vetro e del legno. Per uscire dalla crisi economica servono pensieri lunghi, ed è curioso constatare come, proprio coloro che si definiscono riformisti, non abbiano una visione strategica dell'Umbria e del suo tessuto economico.
Ciò che ci preoccupa della vicenda, è non solo l'arroganza con cui si è proposto l'atto, quanto la totale mancanza di una visione strategica per il futuro dell'Umbria. Saremo a fianco di chi si opporrà all'utilizzo di vecchi e nuovi inceneritori, senza escludere una proposta di legge di iniziativa popolare per l'avvio, anche in Umbria, di una seria politica di gestione dei rifiuti coerente alla gerarchia europea delle 4R.
Perugia, 31 marzo 2011
Luigi Bori
Coordinatore regionale di Sinistra Ecologia Libertà
Coordinatore regionale di Sinistra Ecologia Libertà
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