Ad Asor Rosa e al Manifesto: Sui danni enormi del berlusconismo siamo d’accordo. Su come combatterli mi pare di no.
Compro il Manifesto da sempre, ne rispetto storia,battaglie,autonomia. Sono di sinistra e come per voi, lo dimostrano le battaglie fatte e il mio percorso. E non mi fa piacere quando mi trovo a criticarvi . Ma ho imparato negli anni che il dissenso puo’ servire e cerco di praticarlo con tranquillità.
Comincio dunque col dire che diversamente da quanto sostiene Rangeri la proposta avanzata da Asor Rosa ha fatto sobbalzare prima di tutto tantissime persone di sinistra. Di questo mi preoccupo io, non di Giuliano Ferrara. Infatti quando ho letto l ‘articolo di Asor Rosa ho pensato subito che quello che Norma Rangeri ha chiamato un semplice paradosso fosse invece un formidabile boomerang che qualcuno avrebbe subito lanciato contro la nostra fronte. E cosi’ e’ stato.
La proposta di un intervento “dall alto” che ci liberasse di Berlusconi con l’aiuto dei carabinieri e della polizia accompagnata dalla valutazione, per me quasi piu’ grave, sulla inutilita’ e l’inefficacia dei movimenti e di un agire politico collettivo non era e non e’ a mio avviso una boutade. Quando e’ fatta in prima persona da un intellettuale di sinistra che piu’ volte si e’ espresso sulla strategia politica di questo o quel partito assume il peso di una proposta politica che discende dalla analisi fatta nella prima parte dello stesso articolo. Anche su quella avrei da dire almeno una cosa: mettendo da parte cio’ che hanno fatto in questi mesi e potrebbero ancora fare le forze sociali, i lavoratori , i precari e il personale della scuola, tutti i cittadini con i referendum sull acqua e sul nucleare, si mette da parte il conflitto, si depotenzia la partecipazione alla politica e questo non mi sembra un dettaglio. Nonostante si sia detto e scritto piu’ e piu’ volte in questo diciassettennio che non faremo cadere le destre e il berlusconismo con un di piu’ di giustizialismo il terreno che quell articolo proponeva finiva per essere ancora una volta solo quello: la democrazia e’ in pericolo di vita , il parlamento e’ asservito e l uomo che ci governa e’ corrotto e cambia a suo piacimento le regole. non ce’ piu’ tempo.
C’e’ naturalmente una parte di verita’ in queste affermazioni ma e’ solo una parte perche’ io credo invece che il nostro sistema democratico abbia ancora forze e anticorpi per reagire,che il Parlamento non sia un collegio allargato di difesa del premier ma una sede nella quale molte e molti hanno tentato con dignita’ di contrastare tutto questo come altri lo hanno fatto nelle piazze. E che il Quirinale abbia svolto appieno il suo ruolo nel dire che sottoporra’ a verifica il provvedimento appena approvato.
Non credo ci sia diversita’ di valutazione tra noi sul fatto che i danni del berlusconismo sono gravissimi, per come questo Presidente del consiglio pensa lo sviluppo, la democrazia e il parlamento, i diritti del lavoro,la scuola e la ricerca, il ruolo del privato, l impunita’ per il capo, il corpo delle donne, il ruolo dei vari poteri dello stato e molto altro ancora. Ma questi danni non si potranno contenere e combattere se l’ opposizione non trova una sua cultura politica, le sue alleanze sociali, una idea di Italia e di sviluppo convincente e alternativa alle destre, e se non rinuncia una volta per tutte alla tentazione di batterlo solo con e sulla giustizia, che resta il suo terreno preferito. Quello che gli consente di nascondere il fallimento delle sue politiche di governo in tutti i settori strategici.
Il giustizialismo esasperato,quello che rappresenta Berlusconi come un delinquente comune, consente di far dimenticare tutti i giorni a milioni di italiani che questo presidente del consiglio non governa e che il dramma piu’ grande di questo paese e’ la oramai insopportabile umiliazione del lavoro accompagnata dalla vita precaria e priva di futuro di milioni di giovani e il potere concentrato in poche oligarchie economiche.
I temi della giustizia dobbiamo vederli ma non caderci dentro fino all ultimo capello. Mentre lui si reca mestamente raggrinzito e contornato da avvocati a spiegare le serate passate nello squallido drive in di casa sua, la nostra mossa del cavallo potrebbe essere quella di mettere finalmente con i piedi a terra una alternativa credibile e convincente sull’Italia che vogliamo.
Non e’ forse vero che le destre calano nei consensi ma le opposizioni non crescono come dovrebbero e che il malcontento va quasi tutto in astensione? Possiamo ignorare questa realta’? Questo accade perche’ l alternativa alle destre non e’ ancora ben visibile,solida, strutturata in una alleanza di popolo ,in soggetti politici precisi, in proposte chiare.
Nei giorni scorsi si sono organizzati i ragazzi precari, tra qualche settimana proviamo ad andare al ballottaggio a milano ( non capita da oltre un decennio) e a fare il quorum su due questioni strategiche per la qualita’ del nostro sviluppo come l’acqua pubblica e la politica energetica. Un colpo di mano dall alto oltre che irrealistica e frutto di una crescente rassegnazione mi pare infine una proposta che non puo’ appartenere alla Sinistra.
Anche quando in parlamento si aggregano maggioranze poco dignitose e raccogliticce ( e purtroppo anche il centro sinistra ha dato vita a maggioranze composte da persone che venivano dallo schieramento opposto e proprio D’Alema ne sa quacosa in proposito..) mai mi e’ passato per la testa che la scelta di un potere alto e forte accompagnato da carabinieri e poliziotti possa rimettere a posto le cose. A posto per chi? e nelle mani di chi il potere di decidere?
E’ sempre alla politica che continuo ad affidare il compito di trasformare la realta’,i rapporti di forza e anche le istituzioni. E’ la buona politica che dovrebbe trarre fuori realta’ dalla “rappresentazione” che ne viene fatta, quella realta’ che poco si racconta ma che milioni di donne e uomini vivono ogni giorno. Spero infine che la proposta di Asor Rosa non riapra la querelle sulla necessita’ di un governo di salute pubblica, di un Cln o di una santa alleanza, senza passare attraverso il voto ( proposta che Asor e altri nel pd e su autorevoli giornali hanno sostenuto fin dall estate scorsa) e che anche sul Manifesto ha dato luogo ad un acceso dibattito. Il tempo a nostra disposizione non e’ finito.La crisi del berlusconismo e’ reale, ma come ogni decadenza ci riservera’ altre convulsioni. Coloro che intendono costruire e far vivere una alternativa alle destre hanno l’onere di costruirla in ogni singolo dettaglio. Scorciatoie non ne vedo.
Fulvia Bandoli
Compro il Manifesto da sempre, ne rispetto storia,battaglie,autonomia. Sono di sinistra e come per voi, lo dimostrano le battaglie fatte e il mio percorso. E non mi fa piacere quando mi trovo a criticarvi . Ma ho imparato negli anni che il dissenso puo’ servire e cerco di praticarlo con tranquillità.
Comincio dunque col dire che diversamente da quanto sostiene Rangeri la proposta avanzata da Asor Rosa ha fatto sobbalzare prima di tutto tantissime persone di sinistra. Di questo mi preoccupo io, non di Giuliano Ferrara. Infatti quando ho letto l ‘articolo di Asor Rosa ho pensato subito che quello che Norma Rangeri ha chiamato un semplice paradosso fosse invece un formidabile boomerang che qualcuno avrebbe subito lanciato contro la nostra fronte. E cosi’ e’ stato.
La proposta di un intervento “dall alto” che ci liberasse di Berlusconi con l’aiuto dei carabinieri e della polizia accompagnata dalla valutazione, per me quasi piu’ grave, sulla inutilita’ e l’inefficacia dei movimenti e di un agire politico collettivo non era e non e’ a mio avviso una boutade. Quando e’ fatta in prima persona da un intellettuale di sinistra che piu’ volte si e’ espresso sulla strategia politica di questo o quel partito assume il peso di una proposta politica che discende dalla analisi fatta nella prima parte dello stesso articolo. Anche su quella avrei da dire almeno una cosa: mettendo da parte cio’ che hanno fatto in questi mesi e potrebbero ancora fare le forze sociali, i lavoratori , i precari e il personale della scuola, tutti i cittadini con i referendum sull acqua e sul nucleare, si mette da parte il conflitto, si depotenzia la partecipazione alla politica e questo non mi sembra un dettaglio. Nonostante si sia detto e scritto piu’ e piu’ volte in questo diciassettennio che non faremo cadere le destre e il berlusconismo con un di piu’ di giustizialismo il terreno che quell articolo proponeva finiva per essere ancora una volta solo quello: la democrazia e’ in pericolo di vita , il parlamento e’ asservito e l uomo che ci governa e’ corrotto e cambia a suo piacimento le regole. non ce’ piu’ tempo.
C’e’ naturalmente una parte di verita’ in queste affermazioni ma e’ solo una parte perche’ io credo invece che il nostro sistema democratico abbia ancora forze e anticorpi per reagire,che il Parlamento non sia un collegio allargato di difesa del premier ma una sede nella quale molte e molti hanno tentato con dignita’ di contrastare tutto questo come altri lo hanno fatto nelle piazze. E che il Quirinale abbia svolto appieno il suo ruolo nel dire che sottoporra’ a verifica il provvedimento appena approvato.
Non credo ci sia diversita’ di valutazione tra noi sul fatto che i danni del berlusconismo sono gravissimi, per come questo Presidente del consiglio pensa lo sviluppo, la democrazia e il parlamento, i diritti del lavoro,la scuola e la ricerca, il ruolo del privato, l impunita’ per il capo, il corpo delle donne, il ruolo dei vari poteri dello stato e molto altro ancora. Ma questi danni non si potranno contenere e combattere se l’ opposizione non trova una sua cultura politica, le sue alleanze sociali, una idea di Italia e di sviluppo convincente e alternativa alle destre, e se non rinuncia una volta per tutte alla tentazione di batterlo solo con e sulla giustizia, che resta il suo terreno preferito. Quello che gli consente di nascondere il fallimento delle sue politiche di governo in tutti i settori strategici.
Il giustizialismo esasperato,quello che rappresenta Berlusconi come un delinquente comune, consente di far dimenticare tutti i giorni a milioni di italiani che questo presidente del consiglio non governa e che il dramma piu’ grande di questo paese e’ la oramai insopportabile umiliazione del lavoro accompagnata dalla vita precaria e priva di futuro di milioni di giovani e il potere concentrato in poche oligarchie economiche.
I temi della giustizia dobbiamo vederli ma non caderci dentro fino all ultimo capello. Mentre lui si reca mestamente raggrinzito e contornato da avvocati a spiegare le serate passate nello squallido drive in di casa sua, la nostra mossa del cavallo potrebbe essere quella di mettere finalmente con i piedi a terra una alternativa credibile e convincente sull’Italia che vogliamo.
Non e’ forse vero che le destre calano nei consensi ma le opposizioni non crescono come dovrebbero e che il malcontento va quasi tutto in astensione? Possiamo ignorare questa realta’? Questo accade perche’ l alternativa alle destre non e’ ancora ben visibile,solida, strutturata in una alleanza di popolo ,in soggetti politici precisi, in proposte chiare.
Nei giorni scorsi si sono organizzati i ragazzi precari, tra qualche settimana proviamo ad andare al ballottaggio a milano ( non capita da oltre un decennio) e a fare il quorum su due questioni strategiche per la qualita’ del nostro sviluppo come l’acqua pubblica e la politica energetica. Un colpo di mano dall alto oltre che irrealistica e frutto di una crescente rassegnazione mi pare infine una proposta che non puo’ appartenere alla Sinistra.
Anche quando in parlamento si aggregano maggioranze poco dignitose e raccogliticce ( e purtroppo anche il centro sinistra ha dato vita a maggioranze composte da persone che venivano dallo schieramento opposto e proprio D’Alema ne sa quacosa in proposito..) mai mi e’ passato per la testa che la scelta di un potere alto e forte accompagnato da carabinieri e poliziotti possa rimettere a posto le cose. A posto per chi? e nelle mani di chi il potere di decidere?
E’ sempre alla politica che continuo ad affidare il compito di trasformare la realta’,i rapporti di forza e anche le istituzioni. E’ la buona politica che dovrebbe trarre fuori realta’ dalla “rappresentazione” che ne viene fatta, quella realta’ che poco si racconta ma che milioni di donne e uomini vivono ogni giorno. Spero infine che la proposta di Asor Rosa non riapra la querelle sulla necessita’ di un governo di salute pubblica, di un Cln o di una santa alleanza, senza passare attraverso il voto ( proposta che Asor e altri nel pd e su autorevoli giornali hanno sostenuto fin dall estate scorsa) e che anche sul Manifesto ha dato luogo ad un acceso dibattito. Il tempo a nostra disposizione non e’ finito.La crisi del berlusconismo e’ reale, ma come ogni decadenza ci riservera’ altre convulsioni. Coloro che intendono costruire e far vivere una alternativa alle destre hanno l’onere di costruirla in ogni singolo dettaglio. Scorciatoie non ne vedo.
Fulvia Bandoli
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