lunedì 23 gennaio 2012

Bravo Simone!

Simone Petrangeli ha vinto le primarie del centro sinistra con 1866 preferenze. Una vittoria che è arrivata al termine di una campagna elettorale fatta in mezzo alla gente e per la gente. Il giovane candidato di Sel, 36 anni, ha battuto, a sorpresa, i candidati del Partito Democratico, Annamaria Massimi e Franco Simeoni, considerati favoriti alla vigilia delle primarie.
«Il 22 gennaio a Rieti sboccerà la primavera» aveva detto Petrangeli alla vigilia della giornata di voto. E non si sbagliava perché i cittadini hanno scelto proprio lui con un voto convinto, deciso e soprattutto nato dalla voglia di portare un cambiamento, appunto la “primavera” in città. Un cambiamento che ha confermato come, oggi, le logiche di partito spesso non premino più. «E’ la vittoria del voto libero e del cambiamento, il centrosinistra è uscito dalle primarie più forte di prima, dedico la vittoria a tutti i miei sostenitori» ha detto Simone mentre nella sede reatina di Sel si festeggiava.
Quello che sarà il candidato del centrosinistra alle Amministrative reatine ha detto di considerarsi «lo strumento di una generazione che vuole farsi carico della città e dei suoi problemi. Io ho avuto coraggio, ma anche i cittadini che hanno scelto il cambiamento hanno avuto coraggio. Ora la nostra sfida ha un cammino da fare verso il futuro, ma potremo farlo solo se la città camminerà con noi».

dal sito di SEL Nazionale

venerdì 20 gennaio 2012

Umbria in crisi, Carnieri: «Opportunità per rileggere la regione».

Presentato il Rapporto economico-sociale dell'AUR

«L’Umbria è entrata, da tempo, in un processo di trasformazioni che impongono interrogativi sulla prospettiva ben più complessi del passato». Così venerdì il presidente dall’Agenzia Umbria ricerche, Claudio Carnieri, ha aperto i lavori del convegno su «L’Umbria tra crisi e nuova globalizzazione: scenari, caratteri e tendenze» di fronte alla presidente della Regione Catiuscia Marini e al sindaco di Perugia Wladimiro Boccali. L’incontro è stato promosso dallo stesso organismo per presentare, alla Sala dei Notari, il Rapporto economico sociale. Il lavoro dell’Aur, realizzato attraverso un percorso biennale (2010-2011) di ricerca, si propone come una fotografia dell’andamento economico e sociale dell’Umbria degli ultimi anni, grazie ad una lettura dei caratteri, delle qualità e delle contraddizioni che hanno segnato il passaggio dell’Umbria dentro la crisi e in un quadro di nuova globalizzazione.



giovedì 19 gennaio 2012

In ricordo di Germinal Cimarelli


 Sabato 21 Gennaio l'ANPI e le Istituzioni locali ricorderanno Germinal Cimarelli.
L'Appuntamento è alle ore 09.00 in piazza a Cesi, dove si raggiungerà il monumento posto a Torre Maggiore nel luogo dove perse la vita Cimarelli. Alle ore 10.00 presso l'ex Chiesa di S. Michele Arcangelo sempre a Cesi, si terrà una manifestazione in ricordo del sacrificio dell'operaio comunista.
SEL Terni aderisce e partecipa alle iniziative sopraelencate. 


Cimarelli al confino a Ventotene
Nato a Terni nel 1911, caduto a Terni il 20 gennaio 1944, operaio specializzato, Medaglia d'oro al valor militare alla memoria

Comunista, nel 1938 era stato condannato al confino, prima alle Tremiti e poi a Ventotene. Liberato con la caduta del fascismo, fu tra i primi organizzatori della Resistenza in Umbria. Incaricato di tenere i collegamenti tra le formazioni partigiane umbre, il Partito comunista e i CLN di Roma e Firenze, Cimarelli (nonostante una grave menomazione della vista), chiese ed ottenne di impegnarsi sul campo. Al comando di una formazione di diciotto partigiani, ai quali si aggiunsero alcuni militari sovietici fuggiti dalla prigionia, Cimarelli combatté contro i nazifascisti nella zona montagnosa che va dalla Prata a Cesi, fino a Giuncano. I tedeschi occupanti, messi in difficoltà dalla combattività degli uomini di Cimarelli, il 20 gennaio 1944 attaccarono di sorpresa e in forze sul Monte Torremaggiore. L'operaio antifascista cadde per consentire ai suoi compagni di sganciarsi.
La motivazione della Medaglia d'oro dice: “Dopo l' 8 settembre fu tra i primi a insorgere contro l'invasore. Comandante di un distaccamento partigiano, durante un potente rastrellamento tedesco, allo scopo di evitare la distruzione del suo reparto in procinto di essere accerchiato, ne ordinava il ripiegamento che proteggeva, rimanendo solo sul posto, col fuoco di una mitragliatrice diretto contro i tedeschi incalzanti. Quale sfida al nemico issava il tricolore e dopo lunga ed impari lotta, crivellato di colpi, cadeva da eroe sull'arma, salvando così con il suo cosciente sacrificio tutti i suoi compagni”.
Il ricordo dell'operaio antifascista è ancora molto vivo nel Ternano. A Cimarelli è intitolata una Polisportiva Arci, un'associazione di giovani e una piazza. Ogni anno viene disputato un importante Torneo di nuoto che porta il suo nome. L'eroe partigiano è anche ricordato da un monumento alla “Brigata Gramsci”, eretto in un faggeto presso la cima (1.120 metri) del Monte Torremaggiore.


Le iniziative del CSA Cimarelli (evento FB)
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domenica 15 gennaio 2012

Sel, Vendola: Io e Di Pietro pronti a nuovo polo alternativo a Pd

«Io non lancio aut aut, sono molto rispettoso verso il Pd, ma se la prospettiva di un nuovo Ulivo di cui ha parlato Bersani non c’e’ più perche’ c’e’ una svolta a destra, noi saremo competitivi con il Pd in maniera virulenta. Parleremo al suo popolo dal momento che gli stati maggiori si possono anche dividere, ma il popolo di centrosinistra e’ uno soltanto e ha più volte dimostrato che vuole un cambiamento». Non e’ un aut aut ma ci somiglia moltissimo e Nichi Vendola non ci tiene neanche troppo a smorzare i toni perche’ questa storia della Federazione tra Pd e Terzo Polo a cui lavora Fioroni, o quellaltra secondo cui la legge elettorale devono studiarsela a tavolino Pdl, Pd e Terzo Polo, come auspica Letta, per il leader di Sel e’ davvero troppo. E niente sconti alla politica europea, di destra, di cui il governo Monti e’ soltanto «una variabile colta e illuminata».
Vendola, la S&P declassa mezza Europa e lItalia scende in
serie «B». Che sta succedendo?
«Ormai siamo di fronte ad una situazione insostenibile e paradossale. LEuropa si sta sgretolando e il male oscuro che la divora e’ quel clamoroso deficit di politica e democrazia che la rende priva di soggettivita’ reale nella scena del mondo. UnEuropa inesistente, priva di narrazione, che non assomiglia per nulla alla grande utopia europeista che lha ispirata, alla Altiero Spinelli o alla Willy Brandt. E’ ormai prigioniera della mediocrita’ della destra europea, della piu’ incapace classe dirigente ben incarnata dalla coppia Merkel-Sarkozy».
Condivide il monito del Capo dello Stato che esorta gli stati ad una
vera unita’ politica e economica?
«Prima bisognerebbe chiedersi perche’ e’ finita cosi’: e’ nel fatto che lEuropa oggi e’ quasi interamente governata dalla destra e la sinistra, folgorata sulla strada del liberalismo, con le sue mille torsioni moderate ha regalato lEuropa allegemonia culturale, politica e economica della destra».
Lei dice: Europa responsabile del suo fallimento. Ma sulle agenzie di
rating non ha nulla da dire?
«Il fatto che i luoghi opachi privi di credibilità come le agenzie di rating, possano avere un peso nello spianare la strada allassalto speculativo dei loro proprietari, visto che operano per conto di soggetti economici importanti, non mi stupisce. Piuttosto e’ la mancanza di unagenzia di rating europea unaltra prova del carattere fiacco dellUnione».
Intanto nel centrodestra c’è chi inizia a dire che non era colpa di
Berlusconi, come spread dimostra.
«Di questa Europa così spettrale e priva di visione il governo Monti rappresenta una variante colta e illuminata ma non unalternativa. Lunica alternativa possibile e’ lEuropa sociale che solo le forze socialiste, socialdemocratiche ed ecologiste del vecchio Continente possono ricostruire. Anche perche’ si sta dimostrando che le politiche tecnocratiche a cui anche lItalia partecipa, non solo sono socialmente inique ma anche inefficaci».
Dunque, meglio le elezioni anticipate come auspicano Berlusconi e Bossi?
«Non credo che sia nelle intenzioni di Berlusconi andare al voto. Ha tutto linteresse ad aspettare per smarcarsi il piu’ possibile dalla crisi, per apparire estraneo alle ragioni del disastro che sta vivendo lItalia. In questo modo puo’ caricare il governo Monti di una responsabilita’ che in realta’ appartiene tutta al ventennio berlusconiano. La Lega poi, non mi sembra sia in condizione da affrontare le elezioni, si sta squagliando. Il fatto che si sia salvato Cosentino in Parlamento dimostra che hanno bisogno di guadagnare tempo per recuperare terreno e organizzare, contro la quaresima tecnocratica che vive il Paese, una riscossa del populismo».
Però anche il Pdl inizia a minacciare il governo Monti.
«Fa impressione vederli oggi come avversari dei poteri forti, proprio loro che hanno sempre garantito gli evasori, la ricchezza, anche quella criminale… Attenzione, lo dico soprattutto al Pd».
Cosa rimprovera a Bersani?
«Non rimprovero alcunche’, dico che la questione oggi, sia in Italia sia in Europa, e’ la giustizia sociale. Il Pd non puo’ avere unazione incisiva sulle politiche di Monti perche’ la sua capacita’ e’ stata annientata a monte, dalla parte piu’ moderata del partito. I gruppi dirigenti, alcuni, hanno impedito un negoziato piu’ stringente sulla direzione del governo Monti che finora ha evocato scenari, ma non sciolto i nodi, dalla patrimoniale alla tobin tax. Sel ha organizzato il 22 gennaio a Roma unassemblea nazionale con un titolo chiaro: Per la giustizia sociale. Una nuova sinistra per salvare lItalia. Ci saranno Pisapia, Landini, De Magistris, Michele Emiliano… esperienze di governo fatte di riformismo radicale».
Vendola, tra lIdv e il Pd i rapporti sono al lumicino, Vasto un
ricordo lontano. Come ci arriva il centrosinistra alle elezioni?
«Sarebbe un errore imperdonabile immaginare che lIdv rappresenti un impiccio o un fardello di cui liberarsi».
Perché il Pd dovrebbe dialogare con un partito che lo attacca ogni giorno?
«Il nostro alleato principale, il mio e di Di Pietro, non può pensare di non sciogliere mai i nodi della prospettiva, per cui ogni giorno leggiamo che Enrico Letta la legge elettorale la vuole fare in modo che definire autoritario è un eufemismo, oppure che Fioroni vuole fare la Federazione con il Terzo Polo.
Ma se quello è il destino io e Di Pietro non abbiamo paura a metterci a capo di un altro polo di governo, alternativo al Pd. Non intendo più immaginare che per la sinistra ci sia soltanto un destino di testimonianza democratica».

Maria Zegarelli

da L’unita’

lunedì 9 gennaio 2012

Terni tra crisi e prospettive possibili

Il nuovo anno ci consegna per Terni e per l’Umbria un futuro denso di difficoltà e di apprensione.
La crisi economica globale, rischia di precipitare l’Umbria tra le Regioni più arretrate, mettendo in dubbio la capacità di beneficiare della futura, auspicabile ripresa economica.
L’esplosione delle ore di C.I.G., l’aumento del numero di lavoratori in mobilità, le difficoltà di importanti siti produttivi (polo chimico, TKAST, Merloni, etc.).
La gravissima crisi del settore delle costruzioni, che potrebbe avere un positivo impulso da un piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio ed il recupero e la manutenzione del patrimonio edilizio pubblico.
La situazione in cui versa l’artigianato ed il commercio, che scontano difficoltà di accesso al credito ed ora dovranno fare i conti con la diminuita capacità di spesa delle famiglie, frutto delle misure del Governo Monti.
In questo quadro gli interventi di riforma dell’asseto istituzionale abbozzati dal Governo e quelli ormai quasi completati dalla Giunta Regionale, rischiano, in alcuni casi, di creare ulteriori difficoltàal futuro di Terni e dell’Umbria.
Siamo contrari all’idea che per un territorio piccolo come l’Umbria la risposta al pur necessario processo di razionalizzazione dei livelli  di governo e di gestione sia di ricondurre tutto ad “uno”.
In alcuni settori , sanità e servizi pubblici come la gestione dei rifiuti e dell’acqua, và aumentato il controllo democratico dei cittadini e delle loro rappresentanze elettive.
L’accentramento ad un unico soggetto regionale non sempre comporta una diminuzione dei costi (esempio Umbria Mobilità ed Ater che mantengono sedi ed assetti dirigenziali spropositati), diminuisce il controllo democratico ed alla lunga dà ragione a chi dice che l’Umbria è troppo piccola per avere futuro.
Molto c’è da fare quindi per la politica e le classi dirigenti ternane.
Il progetto presentato dal Sindaco Di Girolamo con “ Il piano strategico” può rappresentare un utile strumento in questo senso.
Quello che non serve è una rappresentazione farsesca di scenari nazionali e di alchimie pensate a tavolino, giunte tecniche o nuove alleanze, da paracadutare nella realtà ternana.
Escamotage che indeboliscono i governi del territorio, il loro rapporto di fiducia con i cittadini ed offrono una sponda ad ambizioni personali e a disegni di redistribuzione di potere che spesso si celano dietro a queste manovre.
Per recuperare un ruolo della politica utile alla collettività ternana ed umbra, c’è bisogno di tornare a confrontarsi sulle scelte da fare oggi, riportando il Consiglio Comunale al ruolo più alto di questo confronto,  lasciando alle prossime scadenze elettorali disegni e scenari  fuorvianti.
 In questo una grande responsabilità ce l’ha il PD in quanto partito più grande della coalizione di centrosinistra, forza che ad oggi ha spesso utilizzato in una guerra interna destabilizzante, venendo meno al suo ruolo di guida e di coesione.
Noi faremo la nostra parte, iniziando nelle prossime settimane  a discutere di politiche culturali come elemento di crescita e di rilancio economico, con un Convegno Regionale che terremo a Terni e  che vedrà un confronto con operatori culturali ed amministratori della nostra e di altre Regioni.

Porfidi  Federica  Coordinatrice Provinciale S.E.L.
Luciano Zara  Coordinatore Comunale S.E.L. Terni 

"Giornale dell ' Umbria" 06/01/2012