mercoledì 25 luglio 2012

il 25 Luglio a Casa Cervi


Ho sentito tanti discorsi sulla fine del Fascismo
ma la più bella parlata è stata quella della pastasciutta in bollore"
Alcide Cervi


Quando la pasta era in bianco...e le camicie no

Negli anni, soprattutto dal decimo anniversario della fine della guerra di Liberazione, una certa retorica, ad uso e consumo delle forze politiche del tempo, ha innalzato esclusivamente l'aspetto armato della Resistenza, relegando la disobbedienza civile e il sostegno dato da tante famiglie a mero, seppur fondamentale, contorno.
Da qualche anno tuttavia, una certa storiografia ha riscoperto quest'altra parte della storia, creando i capitoli della storia di genere.
Sono emersi così racconti, anche ironici e comici, di atti di provocazione e ribellione contro il Fascismo, fatti di gesti piccoli quanto siginficativi.
Da questo mondo deciso e appassionato venivano i Cervi, contadini con un'idea, che fecero 'il più bel funerale del Fascismo' per dirla con le parole di papà Cervi, il 25 luglio del '43 quando Mussolini venne fatto arrestare e si sognava la pace.
I Cervi ricrearono la piazza, la ripresero dopo anni di adunate pilotate, offrendo pastasciutta ai compaesani, una pasta frutto della farina e delle braccia di più famiglie, che non avevano molto, al massimo potevano fare una pasta in bianco condita con burro e parmigiano-reggiano, ma quello lo fecero.
Il 25 luglio è una data storicamente nodale, analizzata da storici e giornalisti nella sua ufficialità, ma troppo spesso si è dimenticato di raccontare la gioia che investì la popolazione, il carattere pacifico delle manifestazioni spontanee, espressione di un antifascismo diffuso, spesso nemmeno conscio, che voleva la fine della guerra, della fame, della paura.
La tavola è popolare, è manifestazione di una cultura vivace, pacifica, che cerca l'incontro sdrammatizzando il conflitto attraverso la convivialità.
E' espressione genuina dell'anima di un popolo.

lunedì 23 luglio 2012

No alla privatizzazione dell'AsFM


COMUNICATO STAMPA

A distanza di quattro mesi torniamo sulla vicenda della trasformazione dell'AsFM in S.p.A. e della sua totale o parziale vendita.
Corriere dell'Umbria 22.07.12

Ci torniamo perché le perplessità che sollevammo allora sul percorso presentato dalla Giunta Comunale si sono rafforzate in un giudizio di contrarietà.
C'è, oggi, una novità: è stato presentato il bilancio 2011 che prevede, per la prima volta dopo oltre dieci anni, il ritorno a un utile, anche se contenuto. Utile raggiunto con pochi interventi di razionalizzazione sul fronte della spesa, ma che non hanno riguardato le criticità più pesanti:
1) la localizzazione poco strategica di alcune farmacie;
2) l'uso, per tutte le farmacie, di locali in affitto;
3) la sproporzionata presenza di personale amministrativo nell'organico aziendale.
È presumibile, quindi, che intervenendo su questi punti, l'AsFM possa essere in grado di generare utili più consistenti per i prossimi esercizi.
Tenuto conto che l'ultimo provvedimento del Governo in materia consente l'apertura di quattro farmacie private nel territorio comunale e che la crisi economica non favorisce percorsi di privatizzazione economicamente convenienti, riteniamo sensato fermarsi a riflettere sue quella che potrebbe rivelarsi una svendita.
Chiediamo dunque che su questa scelta ci sia un coinvolgimento dell'intera comunità essendo l'AsFM un patrimonio della città e non di una maggioranza.
Troppo silenzio avvolge l'operazione che si sta costruendo, sulle procedure, sui soggetti che devono istruire la pratica e sulle finalità della vendita. Al contrario, una partita così delicata deve avvenire nella massima trasparenza e con la partecipazione più ampia. Non può essere una società privata a decidere il destino dell'AsFM arrivando all'individuazione del soggetto privato da coinvolgere.
In questa vicenda, ci ripetiamo, devono prevalere gli interessi della collettività, e non ci sembra questa la strada.

Circolo SEL Terni - 20 luglio 2012

giovedì 12 luglio 2012

"Sui tagli ASL e Comune siano chiari"


COMUNICATO STAMPA

Esprimiamo forte preoccupazione in riferimento ai pesanti tagli alla sanità e agli enti locali decisi dal governo centrale che in continuità con il precedente stanno di fatto distruggendo la sanità pubblica.
"il messaggero" 13 luglio
E’ ormai evidente che le misure del governo Monti sulla sanità non c’entrano nulla con la riqualificazione della spesa pubblica, di fatto stanno spingendo la tutela della salute degli italiani, insieme ad ingenti risorse pubbliche e private, in mano alla sanità privata ed alle compagnie assicurative.
Nello specifico della realtà ternana, i tagli vengono ad aggiungersi e a sovrapporsi alla diminuzione di risorse che hanno già profondamente inciso sulla erogazione dei servizi sociali.
La comunità locale non è in condizioni di sopportare ulteriore riduzione e dequalificazione dei servizi che integrano una risposta sanitaria e sociale ai bisogni di una parte della popolazione ternana.
La ASL e il Comune dovrebbero, a nostro avviso, fornire una dettagliata informazione sia delle delle prestazioni di assistenza domiciliare, di assistenza psichiatrica e riabilitativa e degli altri servizi attualmente erogati sia delle richieste per accedervi da parte dell'utenza e, inoltre, chiarire quali e quanti dei detti servizi sono effettivamente a rischio per carenza di risorse.
Su queste tematiche è necessario procedere con il massimo coinvolgimento delle forze sociali e politiche e, più in generale, dell’opinione pubblica locale, affinché le scelte fatte siano coerenti col fine di evitare il collasso del sistema socio-sanitario pubblico, attivando, se è il caso, una compartecipazione economica da parte dei cittadini con meccanismi trasparenti e selettivi.
E invece si hanno segnali preoccupanti:  prestazioni che vengono ridotte senza una corretta comunicazione agli interessati e cooperative sociali, che gestiscono i servizi, che ritardano i pagamenti degli stipendi e che arrivano al licenziamento dei propri soci-dipendenti.
A questo proposito riteniamo che l’ASL,  che si accinge ad assegnare tramite gara la gestione di importanti servizi, debba farlo assicurandosi che, oltre a un miglior utilizzo delle risorse, ci sia da parte di chi partecipa alla gara un alto livello di professionalità e l’osservanza dei diritti dei lavoratori. Su tale punto risulta assolutamente necessario che l'ASL ricorra ai poteri di indirizzo e di controllo previsti dalle normative per monitorare durante tutta la durata del contratto l'effettivo rispetto di tali diritti.

Terni, 12 luglio 2012

Circolo SEL Terni