venerdì 8 agosto 2014

AIRAUDO: GOVERNO EQUIDISTANTE TRA AZIENDA E LAVORATORI IMPEDISCA LICENZIAMENTI E VENDITA STABILIMENTO

Aprire un tavolo sulla siderurgia

Non siamo soddisfatti della risposta che ci ha dato il governo nel question time in commissione lavoro a Montecitorio sulla AST di Terni (Acciai Speciali Terni), azienda della ThyssenKrupp. Il governo si presenta equidistante, parla di due posizioni estreme mettendo sullo stesso piano i lavoratori e la gestione della multinazionale tedesca. Il governo oggi non ci ha convinto e il 4 settembre i lavoratori, e noi saremo insieme a loro, proveranno a convincerlo.

Lo afferma il responsabile nazionale lavoro di Sel Giorgio Airaudo al termine del question time in commissione lavoro sulla AST di Terni.

Non abbiamo capito, e il governo non ha chiarito, se i 580 licenziamenti proposti dall'azienda sono tecnicamente sospesi o solo burocraticamente sospesi. Noi pensiamo che il governo Renzi debba intervenire sulla multinazionale tedesca affinché ritiri i licenziamenti. La Thyssen presenti un piano di investimenti e receda dall’idea secondo la quale visto che non è riuscita a venderla, la voglia ripulire dei costi per poi riprovare a rimetterla sul mercato.

Il governo inserisca la vertenza della Thyssen in un tavolo più generale sulla siderurgia che metta insieme Terni, Piombino e Taranto evitando di perdere un settore strategico per la manifattura. Lo stabilimento di Terni è quello più nuovo e più moderno in termini di investimenti, e sarebbe grave se il governo non facesse di tutto per impedire alla multinazionale tedesca di venderlo, conclude Giorgio Airaudo.

Lo rende noto l’ufficio stampa nazionale di Sel
Roma 6 agosto 2014

martedì 5 agosto 2014

AIRAUDO: IL GOVERNO AGISCA CON PIU’ INCISIVITA’ PER SCONGIURARE I LICENZIAMENTI ALLA AST-TK DI TERNI

Già nei giorni scorsi, mentre erano in corso le mobilitazioni dei lavoratori a Terni, Giorgio Airaudo – Responsabile Nazionale Lavoro di Sel – era intervenuto per segnalare la necessità ‘che Palazzo Chigi si attivi per garantire l’occupazione e l’ambiente nelle tante crisi aperte, come stanno chiedendo i lavoratori delle acciaierie di Terni costretti ad importanti azioni di protesta per difendere il posto di lavoro.”
A seguito di quanto accaduto lo stesso Airaudo e il Senatore di Sel Antonio Placido, hanno depositato un’interrogazione a risposta immediata in Commissione Lavoro, rivolta al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per conoscere “quali iniziative il Ministro del lavoro ha intrapreso o intenda intraprendere al fine di scongiurare la perdita di posti di lavoro diretti e nell'indotto presso la AST di Terni”.
Nella stessa interrogazione si rimarca che “L’amministratore delegato avrebbe accolto la richiesta del ministro di sospendere nel frattempo gli atti unilaterali riguardanti la contrattazione aziendale e l’annunciata procedura di mobilità […]: è un fatto positivo e un primo risultato della straordinaria mobilitazione messa in atto dai lavoratori e dai sindacati in questi giorni. Un atto necessario, ma di per sé non sufficiente ad offrire le necessarie garanzie per il futuro di Ast.
 La delicatezza che ha assunto la vicenda sia per la sua strategicità produttiva che per l’impatto occupazionale, ma anche per le vicende di ordine pubblico e di ricaduta sociale che si stanno realizzando, richiedono che dopo il primo intervento tampone del Ministro dello sviluppo economico, si realizzi un’azione più incisiva e complessiva del Governo tesa a rimuovere le posizioni oltranziste messe in campo dall’azienda e a operare ogni sforzo per scongiurare i licenziamenti.
In particolare è necessario che tale azione coinvolga direttamente il Ministro del lavoro,a partire dalla sua partecipazione al tavolo di confronto fissato per il 4 settembre.”
All’interrogazione sarà data risposta nel question-time di domani in Commissione Lavoro. Di seguito, il testo integrale depositato. 

Terni, lì 5 Agosto 2014


Interrogazione a risposta immediata in Commissione lavoro
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che: 
   ThyssenKruppha confermato a metà luglio che nell'ambito del nuovo piano industriale perla Acciai Speciali Terni (Ast) sono previsti una riduzione di costi in tutte le aree (operative, strutturali, vendita e organico) di oltre 100 milioni di euro l'anno e un ridimensionamento del personale di circa 550 dipendenti, prevedendo anche una chiusura del secondo forno entro il 2015-16; 
   i vertici di ThyssenKrupp Business Area Materials Services e Acciai Speciali Terni — viene scritto in una nota che ha annunciato i punti principali del piano — «hanno incontrato le istituzioni e le organizzazioni sindacali per un confronto in merito al piano industriale di Acciai Speciali Terni (Ast), che mira a un rilancio dell'azienda ternana come player sostenibile nell'industria dell'acciaio inossidabile»; 
   negli ultimi anni, viene quindi sottolineato, Ast «ha attraversato un periodo difficile, che ha comportato delle perdite significative attribuibili alle avverse condizioni di mercato e a inefficienze strutturali comprendenti il mix di prodotto e il contenimento del raggio di commercializzazione a livello territoriale». Per l'azienda, che è stata integrata nella divisione business area materialsservices «al fine di beneficiare nel miglior modo della presenza di ThyssenKrupp sul mercato internazionale», è stato deciso di intraprendere un «piano di azione strategico globale, in grado di ristabilire la profittabilità sostenibile dell'azienda, nonostante il difficile quadro del mercato caratterizzato da un'esistente sovraccapacità»; 
   il piano prevede anche «un maggiore focus sui laminati a freddo e un incremento delle vendite rivolte agli utenti finali. Questo nuovo approccio strettamente legato all'andamento del mercato — mette in evidenza TK — presuppone un cambiamento nella produzione che deve limitare i propri volumi in base alle vendite redditizie. Ciò comporta l'incremento delle capacità nella produzione dei laminati a freddo affiancata da un'ottimizzazione dell'efficienza nella fase liquida e una contemporanea chiusura del secondo forno entro il 2015/2016. La chiusura del secondo forno potrebbe essere riconsiderata — avverte l'azienda — solo se le condizioni di mercato miglioreranno notevolmente e tutti gli obiettivi saranno stati raggiunti»; 
   la società — conclude la nota — «è fermamente convinta che tali misure siano ben ponderate e indispensabili per garantire il futuro di Acciai Speciali Terni e il suo valore per i propri stakeholder»; 
   le istituzioni umbre hanno dichiarato che il piano dell'Ast «così come presentato è irricevibile». Per la presidente della regione e per i rappresentanti degli altri enti locali il piano «necessita di sostanziali e profonde modifiche a cominciare dalla questione dell'occupazione e delle prospettive industriali dell'intero sito di Terni»; 
  anche i sindacati dei metalmeccanici Fiom Fim e Uilm hanno definitivo inaccettabile il piano presentato da ThyssenKrupp per l'Ast di Terni e hanno avviato una mobilitazione immediata;
per tutta la notte del 31 luglio centinaia di operai, che nella mattinata avevano protestato bloccando per alcune ore l'autostrada del Sole nei pressi del casello di Orte, hanno assediato la palazzina degli uffici Tk-Ast dove dal pomeriggio era in corso il Consiglio di amministrazione aziendale;
tuttavia l'amministratore delegato di Tk-Ast, Lucia Morselli, sembra non aver mutato di una virgola le sue intenzioni riguardo il piano industriale che prevede 550 licenziamenti diretti in due anni. Tagli che si porterebbero dietro altrettante interruzioni di rapporti lavorativi tra le aziende dell'indotto;
anche l’Unione Europea è intervenuta, nell’ambito di un vertice tra sindacati e istituzioni, svoltosi a Roma. Il nuovo Commissario all'Industria, Ferdinando Nelli Feroci, ha annunciato l’intenzione di agire insieme a Joaquin Almunia, vicepresidente dell’esecutivo europeo e, soprattutto, responsabile della Commissione Concorrenza, nei confronti della quale Thyssen aveva dato garanzie sul piano industriale che avrebbe poi presentato per Ast;
la Commissione infatti aveva giudicato Thyssen con “suitable buyer”, cioè un acquirente idoneo proprio per quanto promesso in sede di proposta di acquisto del polo siderurgico ternano dalla finlandese Outokumpu;
a quanto si apprende da una nota del ministero dello Sviluppo economico, la mattina del 1 agosto il ministro Federica Guidi avrebbe incontrato l’amministratore delegato “per un esame della grave situazione che si è determinata nelle ultime ore”. Il ministro avrebbe confermato all’amministratore delegato la convocazione per il giorno 4 settembre 2014 del tavolo di confronto (già concordato anche con le organizzazioni sindacali), sul piano industriale illustrato dall’azienda nelle scorse settimane. L’amministratore delegato avrebbe “accolto la richiesta del ministro di sospendere nel frattempo gli atti unilaterali riguardanti la contrattazione aziendale e l’annunciata procedura di mobilità”;
secondo i sindacati umbri la notizia che l’ad avrebbe accolto la richiesta del ministro allo Sviluppo economico e avrebbe accettato di incontrare il 4 settembre i sindacati è un fatto positivo e un primo risultato della straordinaria mobilitazione messa in atto dai lavoratori e dai sindacati in questi giorni. Un atto necessario, ma di per sé non sufficiente ad offrire le necessarie garanzie per il futuro di Ast;
lo sforzo di lavoratori e sindacati per riaprire la partita è stato straordinario, arrivando a coinvolgere l’intera città di Terni;
la delicatezza che ha assunto la vicenda sia per la sua strategicità produttiva che per l’impatto occupazionale, ma anche per le vicende di ordine pubblico e di ricaduta sociale che si stanno realizzando, richiedono che dopo il primo intervento tampone del Ministro dello sviluppo economico, si realizzi un’azione più incisiva e complessiva del Governo tesa a rimuovere le posizioni oltranziste messe in campo dall’azienda e a operare ogni sforzo per scongiurare i licenziamenti,
in particolare è necessario che tale azione coinvolga direttamente il Ministro del lavoro,a partire dalla sua partecipazione al tavolo di confronto fissato per il 4 settembre –: 
quali iniziative il Ministro del lavoro ha intrapreso o intenda intraprendere, nell’ambito dell’azione del Governo e delle sue competenze, al fine di scongiurare la perdita di posti di lavoro diretti e nell’indotto presso la AST di Terni.
AIRAUDO, PLACIDO

venerdì 1 agosto 2014

AST: nota di Nicola Fratoianni, coordinatore nazionale SEL


La situazione della Thyssenkrupp di Terni induce alla massima preoccupazione e reclama un intervento urgente delle istituzioni a partire dal Governo nazionale.
Si tratta innanzitutto della vita e del futuro di 550 lavoratori, per lo più giovani e non in condizione di accedere a prepensionamenti, direttamente minacciati dai licenziamenti. Ma al di là del dramma di queste famiglie ci sono le ricadute sull'indotto, l’incertezza sul futuro di un impianto di 2800 dipendenti, la minaccia agli equilibri sociali di un’intera città e della stessa regione: il piano presentato dall'AST infatti si concentra sugli aspetti finanziari (taglio dei costi, riduzione delle spese) e non avanza proposte convincenti sul futuro produttivo dell’impianto e sulle sue prospettive di mercato. Rischia così di passare anche da Terni quel declino industriale dell’Italia che sembra non interessare al Governo e al presidente Renzi, troppo impegnato forse a mostrare i muscoli a chiunque muova obiezioni alle sue sbrigative riforme istituzionali.
Sinistra Ecologia Libertà ed il suo gruppo parlamentare sono a disposizione dei lavoratori e delle istituzioni locali e impegnati a portare ogni possibile contributo affinché la vertenza possa avere il giusto rilievo nazionale ed internazionale ed approdare ad una soluzione positiva.

Nicola Fratoianni, coordinatore nazionale Sinistra Ecologia Libertà

Roma, 1 Agosto 2014