mercoledì 31 luglio 2013

Area ex-Hawaii e le "finestre rotte"

La “Teoria delle finestre rotte” ha da tempo spiegato che se un parco, un immobile o uno spazio comune in genere non vengono gestiti in modo tale da bloccare sul nascere fenomeni di vandalismo o incuria, gli stessi si amplificano portando in breve a un livello di degrado che si alimenta per emulazione e impunità.

Il Corriere dell'Umbria, 31/07/2013
E’ quello, temiamo, che sta avvenendo alla zona Ex-Hawaii, piccolo gioiello recente di recupero urbano che vive uno stato di perenne abbandono e che invece potrebbe avere una centralità sociale e urbanistica come alcune iniziative degli scorsi anni hanno dimostrato.

Il verde è incolto, i rifiuti non vengono raccolti, né quelli gettati in terra dalla maleducazione colpevole dei cittadini che frequentano il luogo né quelli traboccanti dai cestini che non vengono svuotati. Un cestino divelto giace abbandonato in terra e la rete di recinzione che separa l’area dal Ponte di Via Carrara è stata in gran parte rimossa. Lo stato di incuria è lo stesso in tutta l’area verde compresa fra Ponte Carrara, appunto, e Ponte Garibaldi.

Il Giornale dell'Umbria, 31/07/2013
Eppure si tratta di uno spazio limitato, facilmente manutentabile oltre che centralissimo.

Ricordando noi per primi le difficoltà di bilancio dell’Amministrazione Comunale, non possiamo però restare indifferenti di fronte a un caso di abbandono di un bene comune il cui recupero, ben riuscito, ha assorbito importanti risorse delle comunità.

Solo riconoscendo a quest’area (e a tutto il tratto urbano del fiume) una centralità nella progettazione di percorsi e servizi sarà possibile invertire la tendenza nel lungo periodo. Il nuovo bando comunale previsto per la gestione ventennale di un chiosco nell’area dovrebbe risolvere, almeno in parte, la situazione di abbandono. Nel breve, visto che le tempistiche del bando, necessariamente, presentano dei tempi tecnici per l’assegnazione e la realizzazione delle opere, si potrebbe iniziare con un taglio dell’erba e con il raccogliere i rifiuti, per evitare che la situazione nel frattempo degeneri come la sociologia insegna.

30/07/2013, Sinistra Ecologia Libertà Città Giardino Terni

martedì 16 luglio 2013

Lettera aperta sull'ineleggibilità di Berlusconi

Lettera aperta al coordinatore nazionale di Sinistra Ecologia Libertà

Siamo elettori, militanti e dirigenti di Sinistra Ecologia Libertà e scriviamo questa lettera preoccupati per quella che alcuni organi di stampa definiscono un'ambiguità del Partito sul tema dell'ineleggibilità del Senatore Berlusconi.
Tutti i partiti hanno chiaramente espresso sull'argomento le proprie posizioni, anche prima che la Giunta per le elezioni del Senato iniziasse la discussione nel merito . Da Sinistra Ecologia Libertà, invece, solo dichiarazioni a titolo personale, comunque tutte favorevoli a ripristinare la legittimità calpestata in vent'anni di bizantine interpretazioni della legge, le stesse a cui lo stesso PD si appella tutt'ora. Comprendiamo il ruolo istituzionale che è chiamato a svolgere il nostro Senatore Stefàno, tuttavia riteniamo che una presa di posizione netta ed esplicita di SEL sia doverosa nei confronti dei militanti, degli elettori e dei dirigenti locali del partito nonché degli organi di informazione. Dobbiamo evitare il rischio che anche questa battaglia, come altre, diventi, di fronte all'opinione pubblica, di esclusivo appannaggio del M5S.
Battaglia che deve, invece, a nostro avviso, diventare centrale nell'azione politica del Partito, perché centrale è la difesa della legalità che sta alla base dell'Italia migliore per cui stiamo lavorando.
La cosa giusta è ribadire con fermezza, qui e ora, che il Senatore Berlusconi non è eleggibile.
Ed evitare di ripetere anche noi il mantra che questo “non è il problema prioritario per il Paese”. Non è di certo l'unico problema, ma una sinistra che ha l'ambizione di fare dell'Italia un Paese migliore non può fare a meno dei suoi principi.


Fabio Barbini, responsabile ambiente provinciale Terni
Tamara Bartolini, iscritta
Massimo Biondini, iscritto
Andrea Pellegrini, coordinamento Circolo Terni
Federica Porfidi, coordinatrice provinciale Terni
Umberto Ricci, assemblea provinciale Terni
Tommaso Sabatini, iscritto
Luciano Zara, coordinatore Circolo Terni
Davide Ministro, coordinamento Circolo Terni
Marco Carniani, coordinamento provinciale Terni
Maura Mauri, assemblea provinciale Terni
Giorgia Chiolli, iscritta
Nicola Zingarelli, coordinamento Circolo Terni
Marco Renzini, coordinamento Circolo Assisi
Valeria Cerasoli, coordinamento provinciale Terni
Alessio Rosignoli, iscritto
Afonso Morelli, assessore Comune di Narni
Tiziano Rosati, coordinatore Circolo Orvieto
Valentino Rocchigiani, Sindaco di Allerona
Giovanni Barbini, iscritto
Sandro Angelici, iscritto
Simone Guerra, assessore Comune di Terni
Maria Teresa Di Lernia, assessore Comune di Amelia
Luca Levantesi, coordinamento Circolo Terni
Giulio De Cristoforo, coordinamento Circolo Orvieto
Claudio Rocca, coordinamento Circolo Orvieto
Andrea Tosi, iscritto
Ottavia Cucchiarini, coordinamento Circolo Orvieto
Maria Luisa Salvatori, iscritta
Macello Materazzo, iscritto
Lorenzo Ricci, coordinamento Circolo Orvieto
Carla Ciuchini, coordinamento Circolo Terni

                                              Per aderire: circoloselterni@gmail.com

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martedì 9 luglio 2013

Centro di ascolto Cartitas: Terni mantenga il suo modello di accoglienza e integrazione

Terni, 06/07/2013

Non accennano a placarsi le polemiche nate a seguito della iniziativa della Caritas ternana di costruire in Via Vollusiano un luogo di accoglienza temporanea per le persone senza fissa dimora ed un centro di ascolto per le nuove povertà.
Questo tipo di iniziative rappresentano una risposta attiva alla crescente crisi economica. Crisi che produce ogni giorno “nuovi poveri”, anche tra persone che mai nel loro passato hanno avuto bisogno di aiuto.
Oggi i senza tetto non sono più solo coloro che fanno una scelta di vita libera e senza vincoli, purtroppo, anche a Terni, sono sempre di più le donne e gli uomini che all'improvviso si ritrovano senza lavoro e senza una abitazione ed hanno la necessità, anche temporanea, di un luogo dove ricevere un pasto, dove lavarsi e dove passare la notte.
Noi pensiamo che la città debba fare tutto il possibile per prevenire simili situazioni e, laddove esse si presentino, per limitarne gli effetti negativi.
Ora, nel caso specifico c’è la Caritas, già fortemente impegnata, insieme ad altre realtà locali, nella città che ha avanzato la proposta di realizzare un punto di ascolto e di prima accoglienza in uno stabile di sua proprietà.
I cittadini che abitano in quella via, sostengono che lì sono presenti delle strutture di culto in situazioni precarie, senza servizi minimi, che rappresentano una situazione di disagio. Questo disagio va affrontato. Potrebbe essere il centro di ascolto una risposta anche per i residenti. Mettere a disposizione personale, bagni pubblici, servizi, aiuta le persone a mantenere una dignità e riduce i rischi di degrado che i residenti temono. Spetta alla Giunta Comunale costruire il dialogo tra esigenze diverse, fornire le risposte che servono. Il centro di ascolto deve essere un “pronto soccorso per l’emergenza”, spetta poi all'Amministrazione Comunale mettere in campo tutte le risposte che servono ad evitare la creazione di una concentrazione del disagio. E’ necessario costruire una risposta articolata: implementare la rete dei centri di accoglienza diffusi nel territorio, potenziare i servizi per l’emergenza abitativa, attivare tutte le risorse non utilizzate (stabili dell’ATER, scuole chiuse…) per creare una rete di accoglienza diffusa e non concentrata in pochi punti della città.
Il Comune deve, inoltre, far sentire la sua voce nei confronti della Regione Umbria la quale, tenendo ancora fermo il Bando per le case Popolari non produce le adeguate politiche per il sostegno all'abitazione che in questo periodo di crisi sono necessarie.
Tutti insieme possiamo mantenere il modello Terni e superare il brutto episodio al quale abbiamo assistito che rischia di generare conflitti e tensioni simile a quelli, negativi, già visti nelle grandi città. A Terni non esistono ghetti, i cittadini ritirino quegli striscioni e l’Amministrazione svolga il ruolo di garanzia e governo che una situazione così delicata richiede.

Sinistra Ecologia Libertà. Circolo di Terni