mercoledì 27 aprile 2011

“Serve un nuovo centrosinistra. Il Pd rischia di aspettare Godot”




Intervista a Nichi su Il Fatto Quotidiano di oggi, a cura di Fabrizio D’Esposito. ‘Serve un nuovo centrosinistra, il Pd rischia di aspettare Godot – dice Nichi – Berlusconi è minoranza nel paese, una minoranza rancorosa, da mandare all’opposizione al più presto’.
Sulle bombe italiane a Tripoli, ieri pomeriggio, ci sono state ben tre ore di differenza tra Nichi Vendola e Pier Luigi Bersani. Nel senso che il leader di Sinistra ecologia libertà alle quindici ha detto che la “guerra è sempre una sconfitta”. Il segretario del Pd si è espresso invece alle sei di sera con una dichiarazione minimalista, condizionata dal sì del Colle allo “sviluppo naturale della missione” in Libia. Ha spiegato Bersani: “Credo che la risoluzione già votata sia capiente di un’iniziativa italiana”. Forse anche per questo il partito del governatore pugliese ha sfondato il muro del 7% nel sondaggio Cise-Sole 24 Ore pubblicato ieri dal quotidiano confindustriale. Sette virgola uno, a fronte di un Pdl indebolito e di un Pd convalescente, che sarebbe condannato al “suicidio” se si alleasse col terzo polo centrista anziché con Sel e Idv.

Vendola, se oggi foste al governo con il Pd lei sostituirebbe Bossi.
Ma quello dei leghisti non è pacifismo.

Che cos’è?
È cinismo, indifferenza. Una posizione dettata dal fatto di mettersi al riparo dall’arrivo di altri profughi. Non scherziamo, Emergency e Calderoli non si possono paragonare.

Il risultato politico però non cambia. Sel non è in Parlamento. Altrimenti?
Ci divideremo su questo, senza dubbio.

Il Pd fa anche scudo a Napolitano.
Sono stato tante volte d’accordo con il capo dello Stato ma adesso dissento con molta sofferenza.

Non c’è alcun “sviluppo naturale” della missione libica?
No, assolutamente. Il teatrino di Berlusconi contiene una sequenza incredibile di salti logici. Siamo passati dalla vergogna del baciamano al Rais alle bombe. Senza dimenticare che noi siamo stati il paese colonialista che ha occupato la Libia.

L’Italia ha tentennato per settimane.
Appunto. E l’ansia di Berlusconi non era per le sorti del popolo libico ma per quella dell’amico Gheddafi. Adesso ci accodiamo ai bombardamenti aprendo un altro grave problema.

Quale?
Cosa faremo in Siria, nello Yemen? Qual è il metro per misurare che la violazione dei diritti umani non è più tollerabile? La verità è che l’Europa è senza classe dirigente, senza antenne per capire quello che stava e sta succedendo nelle viscere delle società mediterranee.

E l’Italia?
È l’avanguardia della retroguardia europea. L’escalation militare fa tornare un fantasma che sinora non aveva fatto capolino.

L’islamismo radicale.
I fondamentalisti troveranno vigore per la loro campagna anti-occidentale. La guerra che situazioni ha determinato sinora? La Libia potrebbe essere un nuovo Afghanistan.

A sinistra come se ne esce? Il premier si batte solo con un’alleanza Pd-Idv-Sel.
Per me la teoria dell’ingerenza è morta e sepolta, insieme con le ideologie del Novecento. Però mi rifiuto di credere che l’unico volto dell’ingerenza sia quello della guerra. Io voglio ingerire eccome se uno Stato sovrano tortura i suoi oppositori.

Una risposta a metà.
La sinistra mondiale deve discutere su come dare luoghi e forme nuove al diritto internazionale, dopo che le guerre infinite di Bush, con gli errori di Blair, hanno ridisegnato la geografia del pianeta.

Fermiamoci alla sinistra italiana.
Oggi siamo divisi. Ma sono convinto che se fossimo stati al governo non avremmo accolto Gheddafi col baciamano e avremmo capito le rivoluzioni mediterranee come accadde con quelle dell’est europeo.

Il Muro di Berlino.
Oggi sta crollando un altro muro, un muro d’acqua. E sarebbe ora che l’Europa riprendesse il processo di allargamento con la Turchia e i paesi balcanici come l’Albania.

Per il momento è Sel ad allargarsi al 7,1 per cento.
Un dato straordinario, considerato che siamo ancora un partito fragile, senza rappresentanza parlamentare. Il merito è del nostro riformismo radicale: né apolegeti dell’avversario, né custodi cimiteriali del passato.

Il centrosinistra vince però non ha una strategia, scrive il Sole 24 Ore. Né un leader, né un programma. Niente di niente.
Il problema è il Pd. Un partito che rischia di fare come il protagonista di “Aspettando Godot”. Loro aspettano il terzo polo.

Che invece ha tutto da guadagnarci se va da solo.
Esatto. Il punto vero è che oggi c’è un grande casino.

Un casino a volte inerte.
Il punto vero è che tutti passiamo a interrogarci su cosa sarà la destra senza Berlusconi e se l’edificio del Pdl resisterà a questo terremoto. Poi, su che cosa sarà il centro. Lo stesso centrosinistra è molto preso da questa discussione.

Nessuno che s’interroghi su che cosa sia la sinistra.
L’ho detto a Bersani. La mia domanda è stata: facciamo un cantiere per costruire il nuovo centrosinistra?

E lui?
Mi ha risposto che è già oltre. Ma oltre cosa? Noi stiamo ancora nell’al di qua, compreso il Pd.

Reiteri, bombe a parte.
Si può fare un’offensiva unitaria sulla giustizia, sui referendum di giugno. C’è spazio per un’agenda comune. Non dimentichiamo che il centrodestra di Berlusconi è minoranza nel paese. Una minoranza rancorosa da mandare all’opposizione.

Ma c’è una montagna da scalare: la coalizione, il leader.
Il punto centrale sono le primarie. Sono lo strumento ideale, che liberano un’energia straordinaria. Anche il programma deve essere scelto dal popolo di sinistra, mica bisogna  scriverlo al chiuso delle segreterie.

I suoi critici diranno che lei è il solito populista.
Intanto a Milano il risultato delle primarie ha messo in campo un candidato, Pisapia, che adesso fa paura alla Moratti e a Berlusconi.

Ma a Napoli avete scelto di appoggiare il prefetto Morcone, non De Magistris. Una partita in salita, visti i sondaggi che danno Morcone terzo.
Al di là di quello che sarà il risultato, ai ballottaggi si troverà un punto di equilibrio per riunificare il centrosinistra.

Amministrative decisive per il governo. Un test nazionale, per ammissione del Cavaliere.
Se il miracolo non lo farà San Gennaro, ci penserà Sant’Ambrogio.

giovedì 21 aprile 2011

“Sicuramente positivo il bilancio della Settimana della Cultura”

Statua di Dioniso - Centro visite di Carsulae

La XIII Settimana della Cultura, svoltasi tra il 9 e il 17 aprile 2011,  indetta dal ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha visto la partecipazione del comune di Terni che, in collaborazione con Regione e l'Act (l’associazione di imprese che gestisce il Sistema Museale ternano), ha elaborato per l’occasione un  proprio calendario di appuntamenti, “ e questo nonostante le esigue risorse finanziarie a disposizione”, sottolinea l’assessore alla Cultura Simone Guerra.
“Il Caos, con il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea  e il Museo Archeologico, il centro visita e documentazione di Carsulae  e Palazzo di Primavera – prosegue Guerra - sono stati al centro di eventi che hanno interessato un pubblico numeroso e diversificato.
La visita guidata all’interno del deposito del Museo De Felice e le passeggiate in città condotte seguendo percorsi inconsueti hanno incontrato il favore del pubblico, registrando ogni volta un cospicuo numero di partecipanti, mentre a Palazzo di Primavera la mostra Marjane Satrapi. Il velo di Maya o dell'ironia dell'Iran ha continuato a raccogliere consensi.
Significativa la partecipazione di pubblico anche per la conferenza tenuta da Gerardo De Simone, giovane promessa della storia dell’arte italiana e uno dei curatori della mostra allestita a Forlì Melozzo da Forlì e l’umana bellezza: da Piero della Francesca a Raffaello, in cui l’opera di Benozzo Gozzoli,uno dei capolavori del Museo De Felice, è stata valorizzata nel confronto con i grandi artisti del Rinascimento che operarono nell’Italia centrale.
Grande interesse ha inoltre suscitato l’appuntamento Il risveglio di Dioniso. La presentazione della scultura al centro visita e documentazione di Carsulae, nella nuova collocazione seguita al restauro finanziato dalla Fondazione Carit ed eseguito da Adamo Scaleggi, ha infatti richiamato un consistente numero di visitatori.
Parallelamente la ricca programmazione sulle vicende de L’Aquila post terremoto, con la mostra L’Aquila nove undici di Emiliano Dante, le proiezioni, i confronti e i dibattiti, ha registrato un buon numero di presenze che si sono confermate nel corso di una settimana densa di appuntamenti.
La chiusura di domenica 17 aprile è stata affidata a due incontri. Il primo è stato Sguardi diversi: nella cornice di una mostra allestita per l’occasione, tre giovani artisti ternani, Andrea De Angelis, Laura Patacchia e Sergio Silvi, e tre critici si sono cimentati in un inedito confronto diretto sulle opere scelte per l’esposizione di fronte a una platea molto nutrita; il secondo, Architecture Corner, realizzato con la casa editrice Quodlibet al Fat Booshoop, ha affrontato il tema della pianificazione urbana con gli architetti Alberto Bertagna e Sara Marini”.

25 Aprile/1 Maggio 2011 a Terni

Il programma del 25 aprile, il 66° anniversario della liberazione dell'Italia dal nazifascismo, prevede alle 10,30, a Palazzo Spada, la commemorazione  con il sindaco Leopoldo Di Girolamo, il presidente della Provincia Feliciano Polli, la presidente della Regione Catiuscia Marini, con la presenza delle autorità civili, militari e religiose e delle associazioni combattentistiche. Alle 11la deposizione delle corone in piazza della Repubblica, ponte Garibaldi, monumento ai caduti in piazza Briccialdi con l'accompagnamento dell'Orchestra d'Armonia Città di Terni. Durante il percorso del corteo verranno intitolate la rotonda, tra viale Campofregoso e Lungonera Savoia, al comandante partigiano della Brigata Antonio Gramsci Alfredo Filipponi e le zone verdi del fiume Nera al 25 aprile. Contemporaneamente sarà deposta, al cimitero centrale, una corona al monumento che ricorda i militari caduti a Cefalonia.


 
Per il 1 maggio, La Festa dei Lavoratori con Cgil Cisl e Uil in piazza a Terni. Il programma prevede: Interventi dei segretari di Cgil, Cisl e Uil di Terni. Concerto dei gruppi Goh e Narayan. Collegamento con il concerto del Primo Maggio a Roma.
Dalle ore 21 a Piazza della Repubblica


Venerdi 6 Sciopero Generale della CGIL con Manifestazione a Terni

mercoledì 20 aprile 2011

Nessuna scorciatoia

Ad Asor Rosa e al Manifesto: Sui danni enormi del berlusconismo siamo d’accordo. Su come combatterli mi pare di no.
Compro il Manifesto da sempre, ne rispetto storia,battaglie,autonomia. Sono di sinistra e come per voi, lo dimostrano le battaglie fatte e il mio percorso. E non mi fa piacere quando mi trovo a criticarvi . Ma ho imparato negli anni che il dissenso puo’ servire e cerco di praticarlo con tranquillità.
Comincio dunque col dire che diversamente da quanto sostiene Rangeri la proposta avanzata da Asor Rosa ha fatto sobbalzare prima di tutto tantissime persone di sinistra. Di questo mi preoccupo io, non di Giuliano Ferrara. Infatti quando ho letto l ‘articolo di Asor Rosa ho pensato subito che quello che Norma Rangeri ha chiamato un semplice paradosso fosse invece un formidabile boomerang che qualcuno avrebbe subito lanciato contro la nostra fronte. E cosi’ e’ stato.
La proposta di un intervento “dall alto” che ci liberasse di Berlusconi con l’aiuto dei carabinieri e della polizia accompagnata dalla valutazione, per me quasi piu’ grave, sulla inutilita’ e l’inefficacia dei movimenti e di un agire politico collettivo non era e non e’ a mio avviso una boutade. Quando e’ fatta in prima persona da un intellettuale di sinistra che piu’ volte si e’ espresso sulla strategia politica di questo o quel partito assume il peso di una proposta politica che discende dalla analisi fatta nella prima parte dello stesso articolo. Anche su quella avrei da dire almeno una cosa: mettendo da parte cio’ che hanno fatto in questi mesi e potrebbero ancora fare le forze sociali, i lavoratori , i precari e il personale della scuola, tutti i cittadini con i referendum sull acqua e sul nucleare, si mette da parte il conflitto, si depotenzia la partecipazione alla politica e questo non mi sembra un dettaglio. Nonostante si sia detto e scritto piu’ e piu’ volte in questo diciassettennio che non faremo cadere le destre e il berlusconismo con un di piu’ di giustizialismo il terreno che quell articolo proponeva finiva per essere ancora una volta solo quello: la democrazia e’ in pericolo di vita , il parlamento e’ asservito e l uomo che ci governa e’ corrotto e cambia a suo piacimento le regole. non ce’ piu’ tempo.
C’e’ naturalmente una parte di verita’ in queste affermazioni ma e’ solo una parte perche’ io credo invece che il nostro sistema democratico abbia ancora forze e anticorpi per reagire,che il Parlamento non sia un collegio allargato di difesa del premier ma una sede nella quale molte e molti hanno tentato con dignita’ di contrastare tutto questo come altri lo hanno fatto nelle piazze. E che il Quirinale abbia svolto appieno il suo ruolo nel dire che sottoporra’ a verifica il provvedimento appena approvato.
Non credo ci sia diversita’ di valutazione tra noi sul fatto che i danni del berlusconismo sono gravissimi, per come questo Presidente del consiglio pensa lo sviluppo, la democrazia e il parlamento, i diritti del lavoro,la scuola e la ricerca, il ruolo del privato, l impunita’ per il capo, il corpo delle donne, il ruolo dei vari poteri dello stato e molto altro ancora. Ma questi danni non si potranno contenere e combattere se l’ opposizione non trova una sua cultura politica, le sue alleanze sociali, una idea di Italia e di sviluppo convincente e alternativa alle destre, e se non rinuncia una volta per tutte alla tentazione di batterlo solo con e sulla giustizia, che resta il suo terreno preferito. Quello che gli consente di nascondere il fallimento delle sue politiche di governo in tutti i settori strategici.
Il giustizialismo esasperato,quello che rappresenta Berlusconi come un delinquente comune, consente di far dimenticare tutti i giorni a milioni di italiani che questo presidente del consiglio non governa e che il dramma piu’ grande di questo paese e’ la oramai insopportabile umiliazione del lavoro accompagnata dalla vita precaria e priva di futuro di milioni di giovani e il potere concentrato in poche oligarchie economiche.
I temi della giustizia dobbiamo vederli ma non caderci dentro fino all ultimo capello. Mentre lui si reca mestamente raggrinzito e contornato da avvocati a spiegare le serate passate nello squallido drive in di casa sua, la nostra mossa del cavallo potrebbe essere quella di mettere finalmente con i piedi a terra una alternativa credibile e convincente sull’Italia che vogliamo.
Non e’ forse vero che le destre calano nei consensi ma le opposizioni non crescono come dovrebbero e che il malcontento va quasi tutto in astensione? Possiamo ignorare questa realta’? Questo accade perche’ l alternativa alle destre non e’ ancora ben visibile,solida, strutturata in una alleanza di popolo ,in soggetti politici precisi, in proposte chiare.
Nei giorni scorsi si sono organizzati i ragazzi precari, tra qualche settimana proviamo ad andare al ballottaggio a milano ( non capita da oltre un decennio) e a fare il quorum su due questioni strategiche per la qualita’ del nostro sviluppo come l’acqua pubblica e la politica energetica. Un colpo di mano dall alto oltre che irrealistica e frutto di una crescente rassegnazione mi pare infine una proposta che non puo’ appartenere alla Sinistra.
Anche quando in parlamento si aggregano maggioranze poco dignitose e raccogliticce ( e purtroppo anche il centro sinistra ha dato vita a maggioranze composte da persone che venivano dallo schieramento opposto e proprio D’Alema ne sa quacosa in proposito..) mai mi e’ passato per la testa che la scelta di un potere alto e forte accompagnato da carabinieri e poliziotti possa rimettere a posto le cose. A posto per chi? e nelle mani di chi il potere di decidere?
E’ sempre alla politica che continuo ad affidare il compito di trasformare la realta’,i rapporti di forza e anche le istituzioni. E’ la buona politica che dovrebbe trarre fuori realta’ dalla “rappresentazione” che ne viene fatta, quella realta’ che poco si racconta ma che milioni di donne e uomini vivono ogni giorno. Spero infine che la proposta di Asor Rosa non riapra la querelle sulla necessita’ di un governo di salute pubblica, di un Cln o di una santa alleanza, senza passare attraverso il voto ( proposta che Asor e altri nel pd e su autorevoli giornali hanno sostenuto fin dall estate scorsa) e che anche sul Manifesto ha dato luogo ad un acceso dibattito. Il tempo a nostra disposizione non e’ finito.La crisi del berlusconismo e’ reale, ma come ogni decadenza ci riservera’ altre convulsioni. Coloro che intendono costruire e far vivere una alternativa alle destre hanno l’onere di costruirla in ogni singolo dettaglio. Scorciatoie non ne vedo.
Fulvia Bandoli

lunedì 18 aprile 2011

ThyssenKrupp: dalla sentenza di Torino un monito alle forze progressiste

sicurezza sul lavoro
Le condanne (da 16 anni e 6 mesi a 10 anni e 10 mesi), comminate della Corte d’Assise di Torino ai 6 dirigenti della ThyssenKrupp, rappresentano un atto di straordinaria importanza per il mondo del lavoro e per l’intero Sistema Paese, chiamato ad una seria riflessione circa la qualità della propria politica industriale.
Si tratta infatti non solo di un sacrosanto atto di giustizia nei confronti delle famiglie dei 7 lavoratori morti nell’incendio del dicembre 2007, ma anche di una chiara affermazione dei principi sanciti dalla nostra Carta Costituzionale: L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. Proprio quell’art. 41 che il Governo Berlusconi ha più volte affermato di voler “riformare” per rilanciare l’economia.
Riteniamo che le forze progressiste abbiano il dovere - anche in Umbria, dove la ThyssenKrupp rappresenta peraltro la principale impresa del settore siderurgico - di elaborare proposte per il territorio in grado di attrarre investimenti, tecnologie e produzioni, ma senza ambiguità sulla tutela, sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori.
 Coordinamento regionale SEL Umbria

domenica 17 aprile 2011

SEL Terni per le Politiche Giovanili

COMUNICATO STAMPA


In questi giorni le Circoscrizioni stanno esprimendo il loro parere sul Bilancio 2011 del Comune di Terni, un bilancio fortemente penalizzato dai tagli operati negli ultimi anni agli Enti Locali dal Governo Berlusconi.
SEL Terni è presente nei consigli della Circoscrizione EST e SUD, dove I consiglieri Davide Mancini (est) e Luca Levantesi (sud) hanno presentato un ordine del giorno per chiedere all'amministrazione comunale di salvaguardare l'esperienza positiva dei Centri Giovanili presenti in città.
Le attuali risorse previste rendono di fatto molto difficile il mantenimento della rete dei centri giovanili, creando così un impoverimento del tessuto sociale di alcune zone della città, tessuto che è gia particolarmente complicato soprattutto per i giovani del territorio stesso, specie se si privano le ragazze, i ragazzi e le famiglie di un servizio, secondo noi, fondamentale.

Le nostre richieste sono state accolte dalla maggioranza di centrosinistra e inserite nell'ordine del giorno finale sul Bilancio Comunale, approvato dal Consiglio della Circoscrizione EST il 24 marzo.
Un ordine del giorno con le stesse richieste è stato presentato da SEL e approvato, in occasione del Consiglio della Circoscrizione Sud, il 7 aprile.

Le Politiche Giovanili nella città di Terni hanno attraversato negli anni una fase di importante espansione progettuale, potenziamento e anche difficoltà
operative nuove dovute a un arricchimento progettuale, che si è concretizzato con un’attenzione non solo all’aspetto educativo e socializzante, ma anche a quello propositivo e culturale.
Una città come Terni non può a nostro avviso fare a meno del protagonismo delle giovani generazioni, il nostro auspicio è che si mettano in moto tutte le sinergie possibili per il mantenimento di queste esperienze.


Sinistra Ecologia Libertà – Circolo Comunale di Terni

mercoledì 13 aprile 2011

Nord-Africa e democrazia

Lunedì 18 aprile alle ore 17 a Terni, presso la sala dei Cento Passi in via del Leone,  Sinistra Ecologia Libertà propone alla cittadinanza, alle associazioni e agli studenti una discussione sul risveglio del nord-Africa, sui fatti recenti e sulla guerra in corso, sul complicato futuro geo-politico del Mediterraneo.

martedì 12 aprile 2011

Piano Casa e Consumo di Territorio

COMUNICATO STAMPA: PIANO CASA E CONSUMO DI TERRITORIO

Tra pochi giorni, il C.C. di Terni sarà chiamato ad approvare la delibera di Giunta che ha
recepito i contenuti della Legge Regionale 27 del 2010 contenente alcune integrazioni al
cosiddetto “Piano casa”. L’obiettivo è di rilanciare l’economia attraverso la riqualificazione
del patrimonio edilizio esistente, verso una maggior efficienza energetica e una migliore
qualità architettonica. Si vogliono così incentivare ulteriormente gli interventi edilizi
prevedendo in particolare aumenti di cubatura per alcune tipologie d’intervento: bioedilizia,
sostenibilità ambientale degli edifici, smantellamento di coperture di amianto, demolizione
e ricostruzione. Ciò può avere effetti positivi per la riqualificazione urbana, proseguendo il
positivo lavoro di recupero del centro storico avviato anni fa. E’ giusto intervenire per
ricucire il tessuto cittadino prevedendo in quest’ambito anche l’intervento dell’Ater, in
alternativa alla vecchia cultura che ha portato a costruire case popolari solo in periferia.
Terni pertanto deve dotarsi di tutti gli strumenti normativi per favorire un intervento edilizio
di qualità che conservi il buon livello di vivibilità raggiunto.
C’è tuttavia un aspetto della proposta che la Giunta presenterà al consiglio su cui siamo
contrari: le premialità concesse agli interventi nelle zone agricole. Infatti la Giunta
ternana ha previsto il massimo di aumento di cubatura, presentandolo addirittura come “la
novità più rilevante”. Questo mentre la L.R. lascia ai comuni margini decisionali sulle
norme applicative, sia in termini di deroga alle altezze massime che alla possibilità di
escludere alcune aree dall’applicazione delle norme o di stabilire limiti inferiori per gli
ampliamenti, in ragione delle caratteristiche paesaggistiche e ambientali del territorio.
A noi questo sembra in contraddizione con la volontà di aumentare la qualità architettonica
e ambientale che intravediamo nel resto del provvedimento e lo consideriamo un
cedimento alla vecchia logica del consumo indiscriminato del territorio. Auspichiamo
pertanto che il Consiglio, in sede di approvazione, ponga rimedio a quest’aspetto poco
comprensibile, che rischia di svilire un provvedimento nell’insieme condivisibile.

Coordinamento circolo di Terni Sinistra Ecologia Libertà
- 8 aprile 2011

martedì 5 aprile 2011

Il profumo dell’erba tagliata… o quello del diserbante?

TERNI - L’Umbria è sempre rappresentata come cuore verde dell’Italia, soprattutto grazie al suo paesaggio ricco di colline e boschi. Il colore verde evoca l’immagine della natura, ma a volte occorre ricordare ai nostri amministratori questa associazione di idee.
La recente decisione presa dal Servizio Viabilità della Provincia di Terni, purtroppo, rientra in questa casistica: al posto dello sfalcio meccanico dell’erba sarà utilizzato un diserbante chimico (Glifosate) nella manutenzione delle strade di competenza. Anche se la sua pericolosità per l’uomo e per l’ambiente non è dimostrata dalla scienza in maniera inequivocabile e nonostante le rassicurazioni del caso rispetto al pericolo di inquinamento delle acque sotterranee (tema prioritario in una regione ricca di fonti e falde acquifere come la nostra), dovrebbe comunque valere il principio di precauzione che è ormai caposaldo di ogni politica ambientale. Sopratutto da parte di un Ente che sulla tematica della salvaguardia dell’ambiente ha numerose ed importanti deleghe. In quanto Ente Pubblico riteniamo che la Provincia debba mettere in campo buone pratiche di sostenibilità, favorendo così azioni virtuose anche da parte dei privati. E lo sfalcio meccanico va sicuramente in questa direzione, tutelando anche il paesaggio dato che l’uso del Glifosate “secca” l’erba dandole un colorito giallognolo certo non gradevole (è un diserbante totale, cioè non seleziona le piante da colpire).
Occorre anche ricordare che l’uso del Glifosate necessita comunque un passaggio con il decespugliatore, per cui il presunto vantaggio economico (unico faro, sembra, delle recenti amministrazioni) diminuirebbe sensibilmente. A farne le spese, ovviamente, i lavoratori che vedrebbero peggiorare le condizioni di salubrità dell’ambiente nel quale sono tenuti ad operare. Oltre alle persone che non sapendo dell'utilizzo sulle strade del diserbante (non c'è nessun tipo si segnaletica ad indicarne la presenza) possono subire danni come irritazioni o bruciori. Lo stesso vale per gli animali, domestici e non.
Se è vero che i tagli imposti dal Governo Berlusconi hanno delle inevitabili ripercussioni sugli Enti Locali, riteniamo che il compito di un Ente, anziché arretrare, sia piuttosto di rilanciare da un punto di vista dell’ambiente e del lavoro.
Perciò richiediamo alla Provincia di Terni di valutare attentamente le scelte che deve compiere: se stare dalla parte dell’ambiente e del lavoro, per una volta (ancora una volta?) insieme, o delle multinazionali produttrici di pesticidi.

Federazione Provinciale Sinistra Ecologia Libertà Terni

Una rosa rossa in ricordo dell'eccidio di Villa Carmine


Una rosa rossa in ricordo dell'eccidio di Villa Carmine
Sabato 2 aprile una delegazione di SEL Terni ha piantato una rosa rossa presso il monumento posto sul luogo della fucilazione di sei partigiani della Brigata “Gramsci”, uccisi dai nazifascisti 67 anni fa nei pressi di Leonessa (Rieti). Il 2 aprile 1944, a Villa Carmine di Leonessa, i partigiani Domenico Faggetti di Marmore e Orietto Bonanni di Piediluco, insieme ai loro compagni Giuseppe Aquilini, Marcello Favola, Settimio Giambotti e Vailante Pitti, vennero ferocemente torturati, quindi fucilati e sepolti in una fossa comune.
L'iniziativa di SEL Terni voluta per ricordare la lotta partigiana è inserita in un fitto calendario di eventi. Oltre a partecipare alle manifestazioni ufficiali del 25 Aprile e del 13 Giugno, SEL Terni sta organizzando, per il 22 maggio prossimo, una escursione lungo I sentieri della montagna vicino al Parco Campacci di Marmore. Un “viaggio nella memoria” a cui parteciperanno anche degli storici locali che faranno da guida nei luoghi attraversati più di sessanta anni fa dai volontari della Brigata “Gramsci”.L'escursione partirà dal monumento posto davanti all'abitazione di Pietro Montesi ai Campacci, antifascista assassinato dai fascisti il 20 maggio 1944.

sabato 2 aprile 2011

Umbria: cuore grigio d'Italia!


inceneritore
Grigio come la prospettiva che avremo di fronte dopo la scelta compiuta ieri in Consiglio Regionale; grigio come la politica regionale incapace di compiere scelte innovative e sostenibili. L'emendamento che avvia il percorso per l'individuazione di un sito di incenerimento apre una preoccupante prospettiva per ATI 2 e per tutta la regione. Si pensi ad esempio all'area ternana, dove la discussione per la riapertura dell'inceneritore è tutt'ora aperta.
La decisione di ieri getta al vento oltre dieci anni di sforzi (economici e progettuali) compiuti per la promozione della raccolta differenziata in Umbria e per l'affermazione di una politica ambientale diretta al consumo critico e alla riduzione dei rifiuti.Decisione, tra l'altro, che si pone in antitesi alla normativa ambientale europea e nazionale che prevede una precisa gerarchia di intervento da parte delle istituzioni a favore dei sistemi del riciclo e del riuso.
SEL Umbria ribadisce con forza che tutti gli interventi politici ed economici pubblici debbano essere affrontati partendo da una seria azione di riduzione alla fonte dei rifiuti, per proseguire con raccolta differenziata spinta, funzionale ad una efficiente rete impiantistica per il riciclaggio ed il riuso dei materiali raccolti. Solo in questo modo è possibile trovare una soluzione tecnico/economica ed ambientalmente sostenibile per la gestione dei rifiuti.
Va inoltre sottolineato, come la discussione sul ciclo dei rifiuti, per un classe dirigente, dovrebbe rappresentare un'occasione straordinaria per avviare un ragionamento serio sul modello di sviluppo del nostro territorio. Infatti, investire sulle 4R (Riduzione, Riutilizzo, Riciclo, Recupero), darebbe ampie garanzie in termini di rilancio economico ed occupazionale, non solo attraverso la raccolta differenziata spinta, ma anche favorendo lo sviluppo di realtà imprenditoriali legate al ciclo della carta, dell'alluminio, del vetro e del legno. Per uscire dalla crisi economica servono pensieri lunghi, ed è curioso constatare come, proprio coloro che si definiscono riformisti, non abbiano una visione strategica dell'Umbria e del suo tessuto economico.
Ciò che ci preoccupa della vicenda, è non solo l'arroganza con cui si è proposto l'atto, quanto la totale mancanza di una visione strategica per il futuro dell'Umbria. Saremo a fianco di chi si opporrà all'utilizzo di vecchi e nuovi inceneritori, senza escludere una proposta di legge di iniziativa popolare per l'avvio, anche in Umbria, di una seria politica di gestione dei rifiuti coerente alla gerarchia europea delle 4R.
Perugia, 31 marzo 2011
Luigi Bori
Coordinatore regionale di Sinistra Ecologia Libertà