Forse è arrivato il momento di fermarsi un attimo e di riflettere (anche se non è che si sia proprio corso fin qui...).
La così detta metropolitana di superficie che dovrebbe unire Terni a Cesi è già costata oltre 10 milioni, con la prima parte dei lavori terminata nel 2009 (con sette anni di ritardo rispetto a quanto previsto inizialmente, il 2002). Il CIPE ha già reso disponibili altri 5,5 milioni per completare l'opera. Questo dovrebbe avvenire, stando alle parole dell'Assessore Bucari, non prima del 2018. Se anche tale data venisse rispettata, nonostante i tempi previsti per espropri, variazioni del PRG, svolgimento della gara e assegnazione dell'appalto, esecuzione dei nuovi lavori e manutenzione delle fermate già realizzate, saremmo comunque di fronte a una realizzazione pensata più di vent'anni fa.
Ci si dovrebbe, laicamente, chiedere: serve ancora? L'utenza prevista ne renderà economicamente sostenibile l'esercizio? Veramente 3 anni e i fondi già stanziati saranno sufficienti? L'inizialmente previsto sviluppo fino a Piediluco, sulla tratta che porta fino a Sulmona, è ancora in gioco? Non si potrebbe valutare la possibilità di utilizzare almeno parte di quei fondi, con maggiore e immediato beneficio per gli utenti e per l'ambiente, per rafforzare il servizio pubblico, anche sostituendo i mezzi più vecchi e inquinanti? Non si potrebbe, vista l'area interessata, realizzare intanto un collegamento ciclabile che da Borgo Rivo raggiunga il centro città?
Il giocatore dilettante che al tavolo verde perde e continua a giocare per rifarsi, di norma, continua a perdere sempre di più. I professionisti sanno invece quando fermarsi.
Circolo SEL Terni
Terni, 04/02/2015
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