venerdì 13 febbraio 2015

"Nuove circoscrizioni", aprirsi al confronto per individuare strumenti partecipativi con la città

Finalmente nel Consiglio Comunale di Terni si torna a parlare di strumenti di partecipazione, dopo che le Circoscrizioni sono state cancellate dalla legge finanziaria del 2010  senza una reazione politica adeguata a contrastare una demagogia che già molti danni ha prodotto.
La proposta che la commissione si appresta a discutere non ci convince; lo dicemmo già un anno fa. Pensiamo che la riproposizione dei vecchi consigli di Quartiere degli anni 70, in un contesto radicalmente diverso, seppur sotto altro nome, non sia la risposta giusta ad una richiesta di ampia partecipazione  al governo della città.
La proposta che avanzammo in campagna elettorale prevedeva la costituzione di Consulte tematiche cittadine, con una Commissione consiliare per la Partecipazione come punto di riferimento. Accanto a questo un deciso rilancio degli strumenti di partecipazione diretta quali referendum abrogativi e propositivi e Proposte Popolari di delibere consiliari.
Il punto centrale del ragionamento resta a nostro avviso il Bilancio Partecipativo. Crediamo si debba cominciare da subito a costruire le proposte di governo cittadino sui grandi temi allargando la partecipazione diretta della città, affinchè si possa arrivare al più presto ad avere un vero Bilancio Partecipativo.
Riteniamo perciò che questo inizio di consiliatura debba essere spesa per aprire un confronto nella città, per raccogliere idee e proposte da parte di cittadini singoli ed associazioni per arrivare ad individuare strumenti di partecipazione innovativi e largamente condivisi.
Solo se hanno anche questo scopo noi vediamo la possibilità di nominare delle consulte territoriali con la nomina dei componenti da parte del Consiglio Comunale. Avvenne già, a Terni, nel 1978 per il primo insediamento delle Circoscrizioni.
Se questo è l’obiettivo, allora il criterio deve essere quello del peso proporzionale al risultato elettorale delle ultime votazioni comunali, senza premi di maggioranza e con l’idea di un lavoro molto aperto ed inclusivo anche di altre energie presenti nella città, come i Centri Sociali, i Centri Giovanili e le Associazioni che operano nei quartieri e nelle periferie.

Terni, 13/02/2015

CIRCOLO SEL TERNI

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