martedì 10 dicembre 2013

2° Congresso SEL Terni: odg approvati, documenti ed eletti

il verbale della commissione che convalida il congresso



Pubblichiamo gli ordini del giorno, gli emendamenti, il documento politico e gli eletti del secondo congresso di SEL Terni

qui invece trovate la relazione della segretaria Federica Porfidi
















ORGANISMI ELETTI AL CONGRESSO DELLA FEDERAZIONE PROVINCIALE DI TERNI 30 NOVEMBRE            2013 ASSEMBLEA PROVINCIALE

                       NUMERO COMPONENTI  27   





1
Rocchigiani  Valentino

2
Rosati Tiziano

3
Proietti David

4
Marchignani Marco

5
Santirosi Daniele

6
Grilli Stefano

7
Crescioni Cipriano

8
Nori Ulisse                                               

9
Rosati  Marco

10
Guerra Simone

11
Zara Luciano

12
Barbini Fabio

13
Pellegrini Andrea

14
Sabatini Tommaso

15
Mancinelli Filippo

16
Talamonti Marco

17
Zingarelli Nicola

18
Antonini Serena

19
Cerasoli Valeria

20
 Di lernia Teresa

21
Morelli Marta

22
Trotti Mimma

23
Porfidi Federica

24
Mauri Maura

25
Pellegrini Emanuela

26
Ciuchini Carla

27
Chiolli Giorgia









-        ORGANISMO DI GARANZIA DELLA FEDERAZIONE

NUMERO COMPONENTI 3

1
Benzi Gianfranco
2
TaddeI Manuela
3
Angelici Sandro


PRESIDENTE ELETTO ALLA FINE DEL CONGRESSO  Benzi  Gianfranco






















 DELEGATI Al Congresso regionale: 18
1
Antonini Serena
2
Rocchigiani Valentino
3
Rosati Tiziano
4
Cucchiarini  Ottavia
5
Cerasoli Valeria
6
Morelli Alfonso
7
Grilli Stefano
8
Di lernia Teresa
9
Benzi Gianfranco
10
Zara  Luciano
11
Carnieri Claudio
12
Guerra Simone
13
Pellegrini Andrea
14
Porfidi Federica
15
Mauri Maura
16
Pellegrini Emanuela
17
Ciuchini Carla
18
Talamonti Giocondo             
    
SUPPLENTI
Trotti Mimma
Martelloni Claudio


DELEGATI Al Congresso nazionale: 6
1
Boccia Maria Luisa
2
Marchignani Marco
3
Porfidi Federica
              4
Barbini Fabio
5
Trotti Mimma
6
Di lernia Maria Teresa
           
                SUPPLENTI
               Sabatini Tommaso 
               Cerasoli Valeria     
 

ODG E45
Il Congresso della Federazione di Terni di Sinistra Ecologia Libertà, svoltosi Sabato 30 novembre 2013 ha approvato il seguente Ordine del Giorno sul progetto di trasformazione della E45 in autostrada.

Premesso che:
-il CIPE nel mese di novembre ha sbloccato il progetto che prevede la trasformazione del tratto umbro della E45 in autostrada nell'ambito di un piano di intervento più esteso che prevede il collegamento autostradale A1-A4 da Orte a Mestre.
-i costi previsti per l'intervento sono esorbitanti, oltre 9 miliardi preventivati a carico in parte dello Stato e in parte del soggetto privato che realizzerà l'opera (project financing) con il rischio, per effetto dei crediti di imposta, che il costo ricada, alla fine, totalmente sulle spalle dei contribuenti.
-l'adeguamento (leggasi allargamento della sede stradale, viadotti, svincoli, apertura di cave, etc.) avrà un impatto ambientale imponente in territori già in parte compromessi sotto il punto di vista idrogeologico.
-l'ANAS in questi anni non ha investito abbastanza nella manutenzione e nell’adeguamento della E45.
-il mito dell'autostrada come modernità è oggi superato, reso obsoleto da uno sviluppo che deve essere sostenibile. Tanto che anche la sempre citata Europa va in una direzione opposta rispetto alla viabilità: alternativa, dolce, ossia sostenibile.
-recenti dati indicano un calo del traffico autostradale di circa il 2% su base annua.
-sull'argomento sono intervenuti, con toni fortemente contrari, lo stesso Coordinamento Nazionale di SEL, con il suo Responsabile Ambiente Paolo Cento (vedi allegato), e il deputato di SEL Alessandro Zan.

Il Congresso della Federazione di Terni di Sinistra Ecologia Libertà
approva
il presente Ordine del Giorno che, per i motivi suesposti, condanna come inutile e dannosa la realizzazione di tale opera, impegnandosi, a tutti i livelli, per realizzare e supportare iniziative che la contrastino e chiedendo che i fondi per essa stanziati vengano piuttosto utilizzati per:
1. la tutela di un territorio che l'uomo ha reso sempre più fragile: la maggiore e la più importante opera pubblica di cui l'Italia ha veramente bisogno è la sistemazione e la messa in sicurezza del territorio. Tante piccole opere pubbliche invece di faraoniche, roboanti e inutilmente costose Grandi Opere.
2. la modernizzazione della rete ferroviaria e al sostegno del suo sistema di trasporto regionale che è al collasso e costringe i pendolari a condizioni di vita indecenti.

   3. la definitiva messa in sicurezza e la manutenzione del percorso attuale della E45.
   4. il completamento del tratto Viterbo-Civitavecchia della Rieti-Orte-Civitavecchia.

ODG SCUOLA 
La competizione fra giovani e meno giovani ad acquisire un qualsiasi lavoro non si svolge più in un ambito locale, ma si è allargata all’Europa intera.
L’Italia soffre enormemente la sfida, meno pronta di altre nazioni concorrenti a utilizzare gli strumenti che la Comunità europea ha disposto a favore degli aspiranti per metterli in grado di dotarsi delle competenze necessarie.
Milioni di finanziamenti destinati all’Italia con l’obiettivo di organizzare corsi utili a superare l’impasse sono stati restituiti per mancato utilizzo, con la conseguenza di allargare il gap già consistente.
Il problema assume aspetti tragici quando ci si trova di fronte a riconversioni industriali derivanti da chiusura di impianti e alla necessità di acquisire nuove competenze per conservare la continuità del lavoro.
L’educazione permanente degli adulti può rispondere a questo delicato compito, a patto che non si ispiri ad una debole organizzazione e rispecchi le effettive necessità formative.
Il ruolo degli esperti, nella circostanza, è basilare, così come sono irrinunciabili il trianing aziendale e i supporti tecnologici richiesti dai settori oggetto della formazione.
Ma la formazione scolastica si trascina una zavorra pesantissima: l’assenza di orientamento.
Quello attualmente praticato alla fine del triennio di media inferiore dal docente di lettere, non solo non risponde ad alcuna pratica esigenza, ma danneggia il singolo e la società nella quale si troverà ad operare.
Orientare un giovane verso un corso di studi, anzichè su un altro, significa condizionare le sue scelte e ipotecare i suoi sforzi scolastici futuri.
Troppi alunni si vedono ancora oggi indirizzati verso studi classici solo perchè in italiano hanno riportato note positive.
Nessuna analisi è stata fatta per testare le loro aspirazioni, o verificare le loro disposizioni.
Nessun accertamento è stato fatto per conoscere la tendenza economica di un determinato contesto ambientale e programmare la formazione di personale in grado di assicurare un supporto alla crescita del territorio.

ODG SPORT
Il documento che il partito si appresta a sottoporre all’attenzione degli iscritti e simpatizzanti non può ignorare l’importanza che nella società odierna rivestono forme di associazionismo sportivo, ma soprattutto una cultura dello sport, intesa come strumento di aggregazione e di salute dei cittadini.
Con crescente rammarico, si assiste oggi ad atteggiamenti diffusi di discononoscimento di quei valori sportivi che dovrebbero coincidere con gli stessi che regolano la convicenza civile.
È triste constatare che nella pratica sportiva ci si stia abituando al disprezzo di principi fondanti in nome di interessi egoistici e che le contromisure adottate abbiano scarso o nessun effetto nel recupero dei valori.
Il fenomeno di degrado che investe ampi strati di popolazione, incluso i giovani, ha toccato livelli allarmanti di trasgressione, si manifesta settimanalmentenegli stadi con forme di insofferenza razziale, veicolata attraverso espressioni becere e violente.
Ricondurre il tema dello sport nel suo alveo di valenza primordiale, cioè di pratica etica e motoria, deve costituire una voce rilevante nel piano di programmazione, dal momento che investe comportamenti sociali destinati ad essere di esempio nelle più disparate manifestazioni che regolano lo svolgimento della vita quotidiana.
La vittoria da perseguire ad ogni costo implica il ricorso a scorciatoie pericolose, come il doping, il cui uso è diventato familiare anche a livello amatoriale, avvalorando un’implicita, quanto deleteria liceità.
Trasferire il concetto di trasgressione dal confronto sportivo alla lotta per il lavoro, alla battglia per l’affermazione di principi, alle relazioni interpersonali, in casa e fuori, è un passo quasi scontato, sempre più frequente e impoverito delle implicazioni educative.
Contro questo malcostume imperante occorre riproporre regole e interessi a costruire una società più equa e rispettosa di riferimenti comuni e realizzare progetti di rieducazione per fernare minacce agli equilibri sociali.

 EMENDAMENTO SU “PROPOSTA POLITICA ED ALLEANZE”APPROVATO DAL
CONGRESSO S.E.L DI TERNI SABATO 30 NOVEMBRE 2013

A pagina 21 del documento presentato da Nichi Vendola, il periodo “il partito democratico diventa ancora
di più un problema politico...” fino a “dell'agenda politica del Paese a quella della destra” viene sostituito con il presente emendamento:


E' evidente come la sinistra e il centro-sinistra, nel voto di febbraio, abbiano subito una serissima sconfitta,
soprattutto perché sono stati incapaci di interpretare la natura e la gravità della crisi e di utilizzarne
dialetticamente le possibilità; incapaci dunque, in sostanza, di anticipare e catalizzare in altro modo la
rabbia e la domanda di cambiamento che ha preso altre strade o altre derive (l'exploit del Movimento
cinque stelle e la conferma di un astensionismo diffuso e strutturale).
 La sinistra e il centro-sinistra sono apparsi sostanzialmente in distonia con i bisogni drammatici e le domande, anche tumultuose e confuse proprie di una fase di crisi organica, che provenivano e provengono dal Paese.
In poche parole il baricentro dell'alleanza, la Carta di Intenti, il profilo del PD erano totalmente sfasati rispetto alla domanda pressante del Paese e totalmente inadeguate a rappresentare una alternativa convincente ed aggregante.
Lo dicono i risultati. Lo dice l'esperienza di febbraio e ciò che ad essa è seguito. La prospettiva della pura e semplice ricostruzione del centrosinistra dunque non convince e oggi tra l’altro non è nelle cose: il PD si caratterizza sempre più come un soggetto politico liberaldemocratico e la scelta delle larghe intese che dura da Monti a Letta e oggi al Letta Bis pare essere una scelta non di breve periodo e non ha sicuramente i tratti del cambiamento.
Siamo ovviamente interessati al dibattito interno del PD , ma non possiamo farci sussumere nella sua complicata sfera interna.
 Non possiamo puntare sui leader o fermarci alla superficie delle posizioni politiche.
 Il rapporto con il PD potrà essere in questa fase solo una competizione leale ma conflittuale sui contenuti  e basato su di una nostra forte autonomia di azione politica.
La proposta politica di SEL, agganciata a contenuti forti, deve, come forma e modalità di costruzione, assumere i connotati di un grande confronto politico, sociale e culturale nel Paese, fatto di dialogo e ascolto verso movimenti, associazioni ma soprattutto rivolto a quelle centinaia di migliaia di persone di sinistra che oggi in Italia non hanno alcuna forza politica di riferimento.
Una sorta di Alleanza di Cittadini di sinistra per il cambiamento, che SEL deve animare, sollecitare, accompagnare, costruire.
 Recuperando in questo modo la ragione di fondo per la quale Sinistra Ecologia Libertà è nata.
Quel che manca all’Italia è una sinistra popolare e radicata nella società e nei mondi del lavoro e della precarietà così estesa e crescente, una Sinistra non chiusa, pronta ad affrontare anche il tema del governo del paese ma a partire da contenuti chiari di trasformazione.

 EMENDAMENTO SULLA “PACE” APPROVATO DAL CONGRESSO S.E.L DI TERNI SABATO 30 NOVEMBRE 2013

A pagina 4 del documento presentato da Nichi Vendola dopo il
secondo capoverso “il nodo che avviluppa il mondo e lo tiene sospeso
…........” fino a “quella cultura della pace che è fondamento di ogni
altra possibile cultura umana” aggiungere il seguente emendamento:


Ma noi non dimentichiamo che un vocabolario per il futuro hanno
cominciato a scriverlo da decine e decine di anni le tantissime
organizzazioni non governative laiche che sono state e stanno in prima
fila in teatri di guerra o di guerre date per finite e mai concluse
veramente. Potremmo citare alcune decine di associazioni che
con le loro parole, ma soprattutto con le loro concrete pratiche sociali ,di
solidarietà', di cura e di mediazione hanno garantito convivenza e diritti
umani dove nessuno sapeva farlo. Sono loro e decine e decine di migliaia
di persone che hanno fatto vivere in questi decenni l'art 11 della
Costituzione nel fuoco di tanti conflitti, dando senso ogni giorno alle
parole scritte in quell'articolo, l'Italia ripudia la guerra! E ad uno
straordinario e mondiale movimento per la Pace nel mondo.

















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