Sinistra Ecologia Libertà è impegnata, sia a livello locale
che con il gruppo parlamentare, a difesa del lavoro, delle acciaierie
e del futuro di questo territorio. Saremo vicini ai lavoratori dell’AST,
a quelli dell’indotto e alla città intera che in questa battaglia,
data la posta in palio, deve essere coesa nella sua azione.
Ma è indispensabile
che il Governo cambi radicalmente la posizione tenuta in questi mesi e
che si è concretizzata con il piano proposto nella notte di mercoledì.
Un piano irricevibile, che non solo avrebbe scaricato tutto il peso
sulle spalle dei lavoratori e delle lavoratrici,
ma che avrebbe segnato il futuro dello stabilimento, riducendolo a un
solo reparto di laminazione a freddo, con meno della metà dei lavoratori
attuali, condannando questo territorio e la regione tutta a un veloce
declino. Il Governo deve abbandonare questa
posizione di finta neutralità, che avalla non solo centinaia di
licenziamenti nell'immediato, ma che, sopratutto, apre la strada al
devastante piano industriale della multinazionale. Alle parole sul ruolo
strategico del sito ternano devono seguire comportamenti
conseguenti. Qui, soprattutto qui, non bastano annunci.
Per questo stupisce e preoccupa la posizione tenuta dalla
Presidente della Regione Marini e dal Sindaco del Comune di Terni Di Girolamo al tavolo della trattativa,
e ribadita
successivamente, di appoggio al piano proposto
del Governo. Prima che posizioni politiche di difesa del Governo Renzi
deve venire, da parte degli amministratori locali, il pensiero al futuro
della città e della regione. Chiediamo quindi anche alle istituzioni
locali di abbandonare la strada senza uscita
proposta dal Governo e di schierarsi dalla parte dei lavoratori e delle
lavoratrici. L'unica che possa garantire quel futuro.
Circolo SEL Terni
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