venerdì 24 ottobre 2014

AST: Federica Porfidi sull'intervento dell'eurodeputata Bonafé (PD) a Servizio Pubblico del 23/10/14

Ieri sera nella trasmissione Servizio Pubblico si è messo in luce il motivo per il quale nella trattativa Thyssen i sindacati ed i lavoratori di Terni rischiano di trovarsi abbandonati. Gravissimo e del tutto sbagliato è il punto di vista espresso dall'eurodeputata del PD, tra l'altro eletta anche dall'Umbria, Simona Bonafé. Oltre a dimostrarsi estremamente disinformata, affermando che nella trattativa siano stati messi in campo dal governo misure come quelle dei contratti di solidarietà, mai messi sul tavolo, nonostante sia stato richiesto dalle parti sindacali, la Bonafé ha accusato Landini di essere responsabile della mancata sottoscrizione dell'accordo e che i lavoratori sarebbero invece "contenti" di andarsene con una buonuscita. Dimostrando così di non conoscere minimamente la realtà e di non aver capito nulla della vertenza, sposando in pieno il punto di vista dell'Azienda e del suo piano. Quel piano è da rigettare non soltanto perché mette a rischio i posti di lavoro a discapito dei singoli, e delle loro famiglie, ma perché apre la strada al ridimensionamento dell'impianto stesso ed alla centralità di uno degli snodi più importanti del sistema siderurgico italiano. Se il governo non assume questo punto di vista, ma affronta la trattative con le idee della Bonafé, niente potrà uscire di buono dai tavoli ministeriali, come niente è uscito finora. La Bonafé non si crogioli sulle contestazione ricevute in parte dai sindacati, che hanno dimostrato di non temerle e di essere accanto ai lavoratori anche nei momenti di difficoltà e tensione. Faccia invece il suo lavoro in Europa e venga lei ed il suo Presidente del Consiglio ad affrontare la piazza. Vedremo se riceveranno applausi ed abbracci. Ci porti però idee diverse, perché se quello che abbiamo ascoltato ieri sera è la posizione del Pd nazionale è il caso che i rappresentanti nelle Istituzioni Locali e gli esponenti del Partito Democratico a livello locale si dissocino o parlino chiaro, per far capire a Roma la portata delle questioni di cui stiamo discutendo, per consigliarli di smetterla di dire sciocchezze e per modificare le posizioni del Governo prima che riapra il tavolo della trattativa.
Federica Porfidi
Coordinatrice Provinciale Sel Terni

giovedì 16 ottobre 2014

Adesione allo sciopero generale, in difesa del lavoro, delle acciaierie e del futuro di questo territorio

Il circolo di Terni di Sinistra Ecologia e Libertà aderisce allo sciopero generale provinciale del 17 ottobre.
Non possiamo e non vogliamo rassegnarci a un sistema nel quale, in nome del profitto, una multinazionale possa liberamente giocare col destino di un’intera comunità, all’arroganza con la quale la dirigenza della TK-AST ha gestito la trattativa, senza prendere in alcuna considerazione le proposte di chi in quella fabbrica ci lavora tutti i giorni, con azioni unilaterali e apertamente provocatorie, come da ultimo la vicenda della Ilserv. Né accettiamo una politica che pensa che la sua unica funzione sia quella di “facilitatrice”, in nome di una presunta equidistanza pilatesca, che diventa quanto mai ipocrita quando al contempo ci si riempie la bocca con la necessità di rilanciare l’occupazione e incrementare i salari.
Svolgere la funzione di governo significa porsi dalla parte dei lavoratori, avere una politica industriale che vada oltre gli annunci, esercitare tutta la propria influenza, in ogni sede, in difesa del settore siderurgico e di tutti i comparti produttivi, creando le condizioni per un rilancio che non deve passare attraverso la riduzione dei salari e dei diritti.
Diversamente da altri, non abbiamo soluzioni in tasca per risolvere questa vertenza. Sappiamo soltanto che siamo a un momento cruciale per il futuro di Terni, già piegata dalla crisi economica che si riflette in ogni settore economico e dall’incertezza delle molte altre crisi industriali del territorio (polo chimico, SGL Carbon, Sangemini), e che i lavoratori e la cittadinanza hanno di fronte una lotta difficilissima, di tutti, e non di qualcuno, da affrontare, per avere qualche speranza di successo, con la massima coesione. E che oggi non è sotto attacco soltanto il domani delle nostre industrie, ma la dignità stessa del lavoro, che si vuole piegare ad essere una semplice merce, un numero.
Come Circolo SEL di Terni, insieme al nostro gruppo parlamentare e a tutti i livelli del nostro partito, saremo al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici della AST e dell’indotto, allo sciopero generale del 17 ottobre, così come in tutte le iniziative che seguiranno. Auspichiamo e invitiamo la cittadinanza tutti ad una larga partecipazione popolare, in difesa del lavoro, delle acciaierie e del futuro di questo territorio.
                                                                    
Coordinamento Circolo SEL Terni

mercoledì 15 ottobre 2014

Airaudo SEL question time su iniziative urgenti Acciaierie

Segnaliamo stamattina, nel corso del question time alla Camera dei Deputati, l'intervento del deputato Airaudo, che ha esposto l'interrogazione urgente presentata dal gruppo parlamentare di SEL al Governo, al fine di conoscere quali interventi, urgenti e concreti, di politica industriale e di tutela occupazionale esso intenda porre in atto.
Dobbiamo purtroppo sottolineare l'assoluta inadeguatezza della risposta ricevuta da parte del Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento Boschi (anziché da un rappresentante dei ministeri competenti, se non dello stesso Presidente del Consiglio, vista l'importanza del tema), che si è limitatata a riferire nulla più di un ruolo di generico interessamento e facilitazione da parte del Governo, senza alcun cambiamento nell'atteggiamento di mera neutralità svolta sinora tra azienda e lavoratori: un atteggiamento questo tanto più ipocrita quando, a parole, non si fa altro che sbandierare la strategicità delle "3 T" della siderurgia, del rilancio dell'occupazione e dei salari.
Circolo SEL Terni


Qui l'intervento di Airaudo  http://www.camera.it/leg17/410?idSeduta=0310&tipo=stenografico#sed0310.stenografico.tit00060 e il testo dell'interrogazione mozione http://www.camera.it/leg17/410?idSeduta=0310&tipo=documenti_seduta&pag=allegato_a#si.3-01090



sabato 11 ottobre 2014

Vertenza AST, il Governo abbandoni la finta neutralità


Sinistra Ecologia Libertà è impegnata, sia a livello locale che con il gruppo parlamentare, a difesa del lavoro, delle acciaierie e del futuro di questo territorio. Saremo vicini ai lavoratori dell’AST, a quelli dell’indotto e alla città intera che in questa battaglia, data la posta in palio, deve essere coesa nella sua azione.
Ma è indispensabile che il Governo cambi radicalmente la posizione tenuta in questi mesi e che si è concretizzata con il piano proposto nella notte di mercoledì. Un piano irricevibile, che non solo avrebbe scaricato tutto il peso sulle spalle dei lavoratori e delle lavoratrici, ma che avrebbe segnato il futuro dello stabilimento, riducendolo a un solo reparto di laminazione a freddo, con meno della metà dei lavoratori attuali, condannando questo territorio e la regione tutta a un veloce declino. Il Governo deve abbandonare questa posizione di finta neutralità, che avalla non solo centinaia di licenziamenti nell'immediato, ma che, sopratutto, apre la strada al devastante piano industriale della multinazionale. Alle parole sul ruolo strategico del sito ternano devono seguire comportamenti conseguenti. Qui, soprattutto qui, non bastano annunci.
Per questo stupisce e preoccupa la posizione tenuta dalla Presidente della Regione Marini e dal Sindaco del Comune di Terni Di Girolamo al tavolo della trattativa, e ribadita successivamente, di appoggio al piano proposto del Governo. Prima che posizioni politiche di difesa del Governo Renzi deve venire, da parte degli amministratori locali, il pensiero al futuro della città e della regione. Chiediamo quindi anche alle istituzioni locali di abbandonare la strada senza uscita proposta dal Governo e di schierarsi dalla parte dei lavoratori e delle lavoratrici. L'unica che possa garantire quel futuro.
Circolo SEL Terni

venerdì 10 ottobre 2014

SEL Terni su elezioni nuova provincia

Tra pochi giorni saranno rinnovati gli organismi della nuova Provincia (Presidente e Consiglio) che affiancheranno l’Assemblea dei Sindaci nella gestione delle deleghe che la legge gli affida.
Quindi, al netto della propaganda di questi anni, l’ente Provincia continua ad operare, pur in un quadro di incertezze normative ed economiche; la riforma che le ha riorganizzate lascia, infatti, alle Provincie compiti significativi senza chiarire, ancora oggi, quali saranno le risorse per adempiervi.
L’unica certezza è che i cittadini saranno espropriati del diritto di scegliere i propri rappresentanti.
Una riforma fatta male, che non semplifica i livelli di governo, non riduce significativamente i costi ma taglia spazi di rappresentanza e quindi di democrazia.
Gestiranno comunque servizi  importanti per i cittadini, quali ad esempio l’edilizia scolastica per gli Istituti superiori, la manutenzione delle strade extraurbane e l’ambiente e dovranno farlo valorizzando al meglio le professionalità esistenti all’interno dell’Ente.
Per questo abbiamo inteso partecipare attivamente candidando nella lista del centrosinistra Marco Rosati, dirigente provinciale di Sinistra Ecologia Libertà, nonchè consigliere provinciale uscente che in questa veste si è già distinto particolarmente per l’impegno nel lavoro di rappresentanza delle comunità più piccole e periferiche, come sul fronte della lotta alle spese inutili ed alla necessità di razionalizzare i costi.
Quella di Rosati è una candidatura che sta raccogliendo consensi che vanno oltre il nostro Partito; lavoreremo fino all’ultimo per un ampio sostegno,  perchè riteniamo importante che nella prossima assemblea,  vi sia una presenza politica plurale in grado di rappresentare l’intera  coalizione di centrosinistra che amministra tante realtà della nostra provincia.

Luciano Zara  
Responsabile Enti Locali Federazione Provinciale Sinistra Ecologia Libertà

Terni, 8 Ottobre 2014

lunedì 6 ottobre 2014

Ritirare e ridiscutere il piano di riordino scolastico della giunta comunale

La scuola pubblica italiana è sottoposta ormai da molti anni a provvedimenti che ne minano la credibilità e funzionalità. I tagli di materie, di ore di insegnamento, di personale docente e ATA, l’aumento dell’affollamento nelle aule, le difficoltà di manutenzione, sono diventati la regola. Un paese che vuole uscire dalla crisi dovrebbe invece partire dal rafforzare  la sua scuola.
Per questo crediamo che ogni provvedimento delle istituzioni dovrebbe essere preso con il massimo coinvolgimento del mondo della scuola, in ogni suo comparto, ed avere come stella polare il progetto formativo e non il pallottoliere.
La delibera della giunta comunale sul ridimensionamento scolastico purtroppo va esattamente nella direzione contraria.
Anzitutto va evidenziato un punto fondamentale: le istituzioni scolastiche dell’obbligo del comune di Terni rispettano già  adesso tutti i limiti previsti sia dalla legge nazionale che dalle linee guida regionali, ovvero sono tutti dimensionati e rispondenti al progetto formativo definito dalla regione. Quindi non esiste nessun obbligo normativo alla presentazione di tale atto, che prevede una serie accorpamenti, spostamento di classi da una scuola all’altra, soppressioni di istituti (con probabile conseguenza perdita di posti di lavoro) e molto altro ancora. Il tutto senza il necessario coinvolgimento delle scuole stesse, delle parti sociali e dei genitori. Coinvolgimento obbligatorio per legge oltre che necessario per mero buon senso.
La commissione comunale che ha partorito il piano ha lavorato infatti per pochissimi giorni e ha previsto come unica presenza delle dirigenze delle scuole l’assessore al ramo ufficialmente (come riportato nella delibera) nella doppia veste di assessore e dirigente dell’Istituto De Filis.
Il piano approvato, è stato inviato ufficialmente alla provincia e alla regione senza un minimo di confronto e senza l’obbligatorio parere degli organi collegiali della scuola.
SEL Terni chiede che l’amministrazione comunale di Terni annulli l’atto, e che costruisca un vero percorso partecipativo con le scuole e il territorio.