Non so voi, ma a me 'sto fatto che «il tempo è galantuomo» pare un po' una truffa per passarla liscia. Voglio dire: non era una decina di anni fa (undici, per la precisione) che prendevamo un sacco di botte in quel di Genova? E, nel prenderne un sacco e una sporta, non eravamo noi (o nostri amigos) quelli che dicevano: perbacco, ci vorrebbe proprio una tassa sulle transazioni finanziarie, tipo Tobin Tax, per dirne una, che ci metta un po' al riparo da 'sti squali maledetti della finanza? O anche: ma non sarebbe il caso di ribadire chiaro e forte che certi beni comuni, tipo l'acqua, non debbano essere privatizzati? Mi pare di ricordare che sì, dicevamo proprio queste cose, e nel dirle - e proprio per il fatto che le dicevamo - abbiamo assistito in prima fila alle manganellate sulle suorine e sui boy scout, alle cariche, ai caroselli di blindati, al fumo e ai proiettili vaganti (si, vabbé, vaganti...).
Ora, passati dieci anni e più, portati a casa quei bernoccoli, e quelle contusioni, e quelle umiliazioni, sentiamo dire dai potenti del mondo (pure quelli che ai tempi deliravano di «finanza creativa», ah, ah!) che in effetti una Tobin Tax non sarebbe niente male, e quanto all'acqua pubblica, beh, il popolo bue non era poi tanto bue, come volevasi dimostrare. E ora, tanto per portarci avanti col lavoro, ci prendiamo altre manganellate e rastrellamenti e caroselli di blindati per 'sta cazzo di ferrovia veloce che tremare il mondo fa. Per poi magari (sicuro) sederci sul divano tra dieci, quindici anni, e vedere certe inchieste in tivù, che so, l'ottimo Iacona, l'eccellente Gabanelli, raccontarci che abbiamo buttato alcuni miliardi, avvelenato un po' di gente, ammazzato un po' di ambiente, per un'opera inutile, costosa, dannosa. Pare di sentirli in anticipo, quei reportage: era necessario? Era utile? Quali cricche ci si sono ingrassate? Chi ci ha guadagnato?
Ecco, sarà pure galantuomo, 'sto tempo, ma a dirla tutta pare un po' stronzo. Dopotutto, a pensarci, non sarebbe la prima volta che ci picchiano, ci sparano e ci rastrellano perché abbiamo ragione.
Alessandro Robecchi - "il manifesto" 4/3/2012
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