sabato 31 dicembre 2011

Viva il mercato

Viva il mercato. Anzi: il marketing, come spiegano i manager di Trenitalia (che noi, di un’altra generazione, continuiamo a chiamare Ferrovie dello Stato). In nome del marketing (cioè costi da tagliare e profitti da ottimizzare, azionisti da accontentare e rami secchi da sopprimere) sono stati cancellati quasi tutti i treni notturni che  percorrevano il paese da un capo all’altro. Se stasera volete partire da Agrigento per Milano, magari per andare a trascorrere il capodanno dai parenti lontani, dovrete mettere nel conto diciotto ore di viaggio cambiando tre treni. Grazie alle ferrovie italiane Puglia, Calabria e Sicilia s’allontanano ormai alla deriva di un’Italia mai così disunita.
E’ un segno dei tempi.  Al sud chiude la Fiat e chiude anche Trenitalia. In compenso, sempre in nome del marketing, hanno deciso che gli Eurostar (unica soluzione di trasporto sopravvissuta su rotaia) dovessero riesumare il concetto di classe come non accadeva dai tempi dei bastimenti per l’America. Ma almeno su quelle navi le classi erano solo tre. Adesso sono quattro, con nomi che luccicano d’inglese (executive, business, premium, standard) e con il grottesco risultato d’avere quattro classi per undici vetture, roba che avrebbe fatto impallidire per senso di ridicolo anche la corte di Francia ai tempi di Luigi Sedici.

mercoledì 28 dicembre 2011

in ricordo dei sette fratelli Cervi


La famiglia Cervi
Io non ve la posso raccontare, la storia dei fratelli Cervi. Mi prende un nodo alla gola e gli occhi diventano lucidi. Fucilati, tutti e sette, giusto tre giorni dopo il Natale del 1943. Partigiani, certo. Ma prima ancora contadini. Di quei contadini che volevano saper leggere, e scrivere. Per innovare, progredire nel lavoro della terra, nella conduzione delle colture. La famiglia Cervi aveva una biblioteca casalinga.
Babbo Alcide potrà celebrare il funerale dei suoi figli soltanto nell’ottobre del 1945. Le sue parole condensano una vita, e non solo: “Mi hanno sempre detto… tu sei una quercia che ha cresciuto sette rami, e quelli sono stati falciati, e la quercia non è morta… la figura è bella e qualche volta piango… ma guardate il seme, perché la quercia morirà, e non sarà buona nemmeno per il fuoco. Se volete capire la mia famiglia, guardate il seme. Il nostro seme è l’ideale nella testa dell’uomo.” Babbo

giovedì 22 dicembre 2011

Un anno migliore per un’Italia migliore




Un anno migliore per un’Italia migliore. Sinistra Ecologia Libertà farà la sua parte, cominciando con questo calendario che vuole percorrere il 2012 attorno alle parole chiave del nostro tempo e del nostro impegno.
Un’agenda di temi su cui costruire analisi, ricerca, iniziativa, proposta, consenso: la cura del territorio e la messa in sicurezza del nostro paese, la riduzione delle spese militari, un reddito di cittadinanza che dia ai giovani il diritto alla dignità, una proposta di manovra che per una volta faccia pagare chi non lo ha mai fatto, la tutela dei nostri beni comuni, le battaglie per i diritti civili, un’idea d’Europa che torni a parlare il linguaggio della democrazia e non quello delle banche, una Rai finalmente affrancata dagli appetiti dei partiti…
Dodici mesi, dodici campagne politiche per dare concretezza alle cose da fare e da dire. E per darci un tempo migliore: ce lo meritiamo.
Claudio Fava


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Quanto costa al paese la manovra di Monti

Il voto di fiducia sul decreto governativo ci permette di avere una foto immagine della manovra economica di Monti e di potere quindi farci un giudizio più completo e ragionato. Un confronto anche con le precedenti manovre del governo Berlusconi può aiutarci a capire meglio.
Rispetto a queste ultime la manovra montiana si distingue per un maggiore peso delle entrate rispetto ai tagli di spesa: questo infatti è pari all’88% nel 2012, al 79% nel 2013 e al 75% nel 2014. Nel suo complesso la manovra correttiva vale 20,185 mld per il 2012; 34,429 mld per il 2013; 37,823 mld per il 2014. Su questi valori i tagli di spesa incidono per 2,289 mld nel 2012; 6,925 mld nel 2013; 9,333 mld nel 2014, mentre le maggiori entrate sono pari a 17,896 mld nel 2012; 27,504 mld, nel 2013; 28,490 mld nel 2014.

L'olio di cucina, ecco come smaltirlo

La direzione Ambiente del Comune di Terni rammenta che l’olio vegetale usato va smaltito separatamente dagli altri rifiuti ed è per questo che, accanto alla raccolta dei rifiuti organici, della carta e del cartone, della plastica, del vetro e lattine, dei rifiuti residui non riciclabili,  l’Asm sta implementando la raccolta differenziata dell’olio vegetale usato.
Ogni cittadino che ne fa richiesta può ritirare gratuitamente taniche da 5,5 litri presso gli sportelli e le sedi Asm.  Una volta pieni i contenitori vanno svuotati nei centri raccolta differenziata. 
Alle utenze non domestiche viene fornito gratuitamente un contenitore adatto alla raccolta e allo stoccaggio dell’olio usato di dimensioni adeguate alle richieste dell’attività commerciale. Il gestore si occupa del ritiro e del trasporto dei contenitori pieni programmato su chiamata dell’utente al numero verde di Asm 800215501 entro 5 giorni dalla richiesta.
In Italia vengono immessi al consumo circa 1.400.000.000 kg. di olio vegetale all'anno. In un anno oltre 280 milioni kg di olio vegetale usato, circa 5 kg a testa,  vengono restituiti  all'ambiente in gran parte sotto forma di residuo di fritture e quindi ricco di sostanze inquinanti.
L’olio vegetale – rammenta l’assessorato all’Ambiente - portato alle alte temperature necessarie alla frittura, subisce una profonda trasformazione che porta alla formazione di numerosi prodotti di ossidazione e un gran numero di prodotti di decomposizione sia volatili che non volatili. I prodotti volatili si disperdono durante la frittura, quelli non volatili si accumulano nell’olio che, dopo un certo numero di riscaldamenti, perde tutta l’ originale purezza e genuinità e diventa un grave pericolo se disperso nell’ambiente.
L'olio vegetale esausto costituisce una minaccia per il sottosuolo, rendendo inutilizzabili pozzi di acqua potabile anche molto lontani, per la flora, impedendo alle radici delle piante l'assunzione delle sostanze nutritive, per qualsiasi specchio d'acqua, impedendo l'ossigenazione e compromettendo l'esistenza della flora e della fauna, per i depuratori, influenzandone il corretto funzionamento.
Per tali motivi solo un corretto e controllato smaltimento dell'olio vegetale esausto può garantire la salvaguardia dell'ambiente e costituire addirittura un vantaggio di carattere ambientale perché è possibile, dopo corretti processi di rigenerazione, un suo riutilizzo industriale.

dal sito del Comune di Terni

giovedì 15 dicembre 2011

Comunicato SEL Terni su discarica di Villa Valle

COMUNICATO STAMPA
La discarica di Villa Valle
da criticità ambientale ad opportunità
"Il Messaggero" 20 dicembre
Nel Marzo 2012 scadrà il termine concesso dalla Regione Umbria alla TK AST di Terni per trovare una soluzione allo smaltimento delle scorie di lavorazione attualmente depositate nella discarica di Valle, di proprietà della stessa TK AST.
Tenuto conto che la produzione di scorie da parte dell’Acciaieria è pari a circa 500/600 mila T/anno è evidente l’importanza della questione.
L’Arpa di Terni ha presentato, alcuni mesi fa, alla Provincia, al Comune ed alla TK Ast stessa, un progetto di recupero industriale delle scorie prodotte che, attraverso un impianto di raffinazione, possono essere riutilizzate nell’edilizia, miscelate in bitume e calcestruzzo.
Tale progetto, se realmente condiviso ed applicato, permetterebbe di avere molteplici vantaggi, ambientali ed economici, per il territorio e per la stessa TK AST.
Infatti, il riutilizzo delle scorie favorirebbe un recupero di un rifiuto che, altrimenti, andrebbe ad incrementare il volume della discarica di Villa Valle, di certo non auspicabile dati gli elementi di criticità presenti nell’area. Tale pratica andrebbe, inoltre, nella direzione di chiudere in maniera sostenibile il ciclo dei rifiuti nello stesso territorio. Da considerare anche che le autorizzazioni per il conferimento nella discarica sono una soluzione temporanea in quanto si prevede che con gli ipotetici quantitativi fusori stimati (1,5 Milioni di Tonnellate anno di fuso) si raggiungerà la massima capienza della discarica in tempi estremamente ristretti.
Da non trascurare che tale soluzione risolverebbe alla TK AST il problema di dovere dare risposte ambientalmente compatibili ai processi di lavorazione dell’acciaio, di cui lo smaltimento delle scorie sono solo un aspetto, pure importante (vedi il problema delle polveri c.d. di Prisciano). Anche i costi che la TK AST dovrebbe sostenere, sia in quanto inadempiente ai sensi del termine del 12 marzo 2012, sia in quanto produttrice di “rifiuti”, sarebbero annullati o, quantomeno, sensibilmente ridotti: situazione molto importante per una azienda che della riduzione dei costi industriali ha fatto sempre una priorità.
Altro aspetto ambientale rilevante è quello della diminuzione della quantità di materiale vergine estratto dalle cave; infatti la scoria può essere “riutilizzata” per la produzione di conglomerati cementizi e bituminosi, sia in campo edile sia nell'industria vetraria; la conseguenza è, appunto, una diminuzione delle necessità di estrarre materiale direttamente dalle cave, con conseguenti benefici anche paesaggistici.
Infine, ma non ultimo, l’aspetto occupazionale. La creazione di un’azienda (o un’associazione di aziende…) in grado di risolvere l’aspetto ambientale, di chiudere il ciclo dei rifiuti speciali e di dare al territorio nuove opportunità di lavoro è la soluzione che le Istituzioni possono e devono favorire.
Chiediamo, quindi, all’Amministrazione Comunale ed alla Provincia di Terni, Ente a cui nel frattempo è stato delegato il compito di vigilare alla osservanza dei disposti dell’AIA (Autorizzazioni Integrate Ambientali), di smettere di tergiversare e di adoperarsi affinché tale progetto possa essere operativo, informando la comunità delle fasi di attuazione del progetto, visto l’approssimarsi di una scadenza che potrebbe, nel caso che nulla si faccia, produrre gravi problemi all’economia e all’ambiente - al tempo stesso - del territorio.
Terni, 15/12/2011
Circolo SEL Terni

mercoledì 14 dicembre 2011

La chimica in Umbria tra passato e futuro

Una giornata di studio a cura di Aur - Agenzia Umbria Ricerche e Sviluppumbria, con una precisa committenza del governo regionale, intorno al tema  della chimica. Un' analisi allo spaccato complesso e difficile di quella base manifatturiera dell'Umbria sulla quale nel tempo si sono indirizzate non poche, significative, indagini condotte da varie soggettività istituzionali e accademiche volte a cogliere la crucialità di questo asse produttivo per l'economia regionale e per il suo futuro.


clicca qui per il programma


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martedì 13 dicembre 2011

Serve una Patrimoniale da 100 miliardi

 


Allora, Vendola, proviamo ad andare dritti al punto: se Sel fosse in parlamento, voterebbe la manovra di Monti?
“Se fossimo in parlamento, avremmo condiviso con Idv e Pd il gesto utile a far nascere questo governo, pur avendo avversato l’ipotesi di un governo tecnico, e l’avremmo fatto per due ragioni”.
Quali?
“Perche’  lo chiedeva il capo dello Stato, uomo che nella notte buia della crisi del berlusconismo ha rappresentato una luce vitale, e per via del vincolo morale che ci lega agli alleati di Vasto”.
Avreste dunque votato la fiducia. Ma la manovra?
“Avremmo lavorato fino allo spasmo per modificarla come chiedono le comunita’: dalla Chiesa, al sindacato, ai partiti, alla gente comune”.
Vendola, e’ chiaro che i margini per modificarla non ci sono.
“Dal punto di vista tecnico ci sono: basta colpire i ricchi anziche’  i poveri. E’ dal punto di vista politico che i margini non si sono, e non ci sono a causa di un vincolo inaccettabile”.
Quale vincolo?
“Quello di chi ha detto che non si devono toccare le tasche dei ricchi”.
E chi l’ha detto?
“Berlusconi, no?”.
Ma al governo c’e’ Monti.
“Monti non si nasconda dietro una foglia di fico e dia ascolto a chi, come il presidente di Nomisma, Pietro Modiano, chiede una patrimoniale una tantum da 100 miliardi di euro e una a regime da 10. E’ solo il conformismo di questo Paese stanco a impedire alla proposta di emergere”.
Forse, ma e’ cosi’ . Dunque voterebbe la manovra?
“Fossi in parlamento lotterei per tassare i capitali illegalmente depositati nelle banche svizzere. E mi ribellerei contro il cinismo e la volgarità di un’Europa da operetta che ci agita davanti al naso la prospettiva di una procedura di infrazione”.
Non la voterebbe. Casini e Veltroni dicono che e’ su questi voti che si misureranno le alleanze future…
“Per me e’  incredibile: il radicalismo liberal-liberista di Veltroni e’  un’ipotesi di subalternita’ totale nei confronti della destra e ripropone tutti i miti sconfitti della sinistra che fugge dai luoghi di lavoro e cerca di reclutare i Marchionne come improbabili oracoli della modernita’ “.
Par di capire che Veltroni non le stia molto simpatico.
“La foto di Vasto e’  una speranza per l’Italia e Veltroni non e’  entrato in quell’inquadratura perche’  non vuole il rilancio del centrosinistra, ma la nascita di un partito centrista liberista di massa”.
Ce la fara’?
“Forse riuscira’ a dar vita a un partito centrista e liberista, ma che possa essere di massa…”.
Il Pd questa manovra la votera’: e’  liberista anche Bersani?
“No, non lo dico. Ho rispetto per il Pd, che e’  il mio principale alleato, e per Bersani. Spero riescano a modificare la manovra, evitando atteggiamenti di pedissequa continuita’ con il governo precedente”.
Monti sara’ in linea con Berlusconi, ma Casini e Pisanu gia’ lo immaginano leader politico…
“Non e’ vietato a Monti di candidarsi, ma Casini fa un torto all’intelligenza degli italiani quando piega la stagione emergenziale agli interessi del Grande centro”.
L’emergenza, pero’, c’e’. O no?
“Sì, ma e’ l’emergenza di un mondo che cambia. Non e’ che questo ci obblighi, come vorrebbe Casini, a stare tutti zitti per poi scoprire che l’emergenza serve ai giochini della politica italiana per agitare i patetici fantasmi della Dc, che tutto fu tranne che un partito liberista e clericale. Fortunatamente, le congetture di certi strateghi della tattica vivono solo nei titoli dei giornali”.
L’impressione e’ che lei contesti alla radice un modello sociale e di sviluppo che i suoi potenziali alleati hanno invece accettato.
“Ho sentito il discorso fatto da Bersani a piazza San Giovanni: e’ stato un importante punto di riferimento per chi intende costruire una vera alternativa. Io mi trovo a mio agio con il sindacato e con i partiti socialisti che lavorano per un’Europa che non poggi sulla coppia di destra Sarkozy-Merkel e che non sia prigioniera della finanza e delle banche”.
Dei mercati, piu’ che altro.
“Capisco l’attenzione allo spread, ma chi misura lo spread ambientale di un’Italia che scivola nel fango? Chi misura lo spread sociale di poverta’ ed emarginazione?”.
Non crede che se pure andaste al governo con Pd e Idv entrereste in crisi come e’ già accaduto due volte?
“Il comportamento di Sel di queste settimane dimostra che non siamo condannati a ripetere sempre le stesse modalita’. Viviamo in un’epoca nuova, che pone al centro il tema della democrazia e della sovranita’, ci sono ragioni politiche profonde che ci spingono a cercare di non far prevalere le logiche di bottega. Abbiamo il dovere di mettere in campo un’alternativa credibile di governo”.
Ma se foste stati al governo con Bersani sulla lettera della Bce avreste rotto, no?
“Fossimo stati noi al governo, non avremmo dovuto vivere l’umiliazione di quella lettera. Non amo citarmi, ma ho passato gli ultimi tre anni a polemizzare con esponenti del centrodestra che negavano l’esistenza stessa della crisi economica”.
Significa che, ad esempio, avreste riformato per tempo pensioni e mercato del lavoro?
“No, ci sono tanti modi per uscire da una crisi. Il pensiero non e’ necessariamente unico”.

Andrea Cangini

domenica 11 dicembre 2011

Sciopero, la nostra desione

Lo sciopero di lunedì 12 dicembre, promosso unitariamente da Cgil-Cisl-Uil per esigere una manovra diversa dal governo Monti, è un atto di responsabilità nei confronti del futuro del nostro Paese. Reperire risorse per uscire la crisi e salvare l’Italia è necessario ma senza pesare su chi ha già pagato ampiamente e quotidianamente, sia la crisi sia un quindicennio di politiche berlusconiane.Hanno ragione le organizzazioni sindacali: il carico va spostato dai ceti più deboli e mediobassi a quelli che non hanno mai pagato. Correggere l’impianto della manovra, togliendo tutte quelle misure che rendono iniquo il provvedimento e che devastano il sistema di welfare.
Questo deve fare il Parlamento e il governo Monti: non restino indifferenti sin dall’incontro di stasera al disagio profondo che viene da quegli italiani che in tutti questi anni hanno salvato l’Italia.

SEL Terni invita i cittadini a partecipare al presidio organizzato alle ore 11 davanti alla Prefettura 

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venerdì 9 dicembre 2011

Sabato 10 e domenica 11 Mobilitazione di SEL Terni contro la Manovra


Dopo l’illustrazione della manovra, che avevamo atteso con rispetto e senza giudizi preventivamente negativi, Sinistra Ecologia Libertà esprime una profonda contrarietà a quanto emerso nei singoli provvedimenti. Si tratta di una manovra che colpisce le fasce più deboli del paese, già ampiamente penalizzate dalla crisi, mentre esenta le grandi ricchezze e, addirittura, favorisce i maggiori responsabili della crisi stessa. Siamo nettamente contrari alla stangata sulla prima casa, sia per la reintroduzione indiscriminata dell’Ici che per la rivalutazione delle rendite catastali. Intanto, non si introduce neppure una blanda tassazione sui patrimoni. Al contrario si aumenta l’IVA!
La cosiddetta riforma delle pensioni in realtà taglia da subito gli adeguamenti alla crescita del costo della vita, allunga ingiustamente l’età per tutti, non distinguendo tra i differenti tipi di lavoro, non introduce nessuna misura che garantisca la pensione a chi oggi è giovane, spesso precario o disoccupato. In questo contesto, con lavoratori ultracinquantenni che stanno perdendo il lavoro e che dovranno aspettare troppi anni per raggiungere la pensione, le più colpite sono le donne, costrette, in un momento in cui si taglia ulteriormente la spesa sociale, a sobbarcarsi il maggior peso familiare della crisi.
Tra le tante misure che non ci convincono ce n’è una che giudichiamo potenzialmente devastante. Si tratta della garanzia dello Stato per le passività bancarie, con scadenza da tre mesi fino a cinque anni, o a sette anni per le obbligazioni bancarie garantite! Non è vero che è stato fatto in tutta Europa: è una misura che è stata applicata solo dall’Irlanda e che ha portato quel paese al fallimento. Le banche possono essere garantite, mentre i cittadini devono tirare la cinghia.
Sul versante della crescita non c’è nulla, a parte l’ennesimo regalo alle imprese con la deduzione dell’Irap. Nulla sul disastroso dissesto idrogeologico. Nulla sul Sud. Nulla sul bonus per l’incentivo alle energie rinnovabili. Nulla per rilanciare la competitività attraverso gli investimenti in innovazione e sviluppo.
Appare poi risibile, se non fosse anche preoccupante, l’abolizione delle giunte provinciali e la riduzione dei consigli. Rimangono le province come struttura prefettizia, con tanto di presidente podestà, mentre l’unica cosa è il taglio della rappresentanza e la riduzione della democrazia. Si taglia la democrazia ma non i veri costi e privilegi della politica. Tutto ciò che aveva promesso Monti sul versante dei sacrifici c’è, mentre su crescita ed equità davvero nulla. Intanto la Pdl incassa e, come temevamo, nulla si è fatto sull’asta delle frequenze (che da sola avrebbe portato in cassa alcuni miliardi di euro) e sulla patrimoniale.

Per Sabato 10 e domenica 11 dicembre proponiamo una mobilitazione straordinaria per informare ed ascoltare i cittadini ternani. Saremo presenti sabato mattina con un banchetto a Largo Villa Glori e domenica nei centri minori della città ( Zona Polymer e Borgo Bovio, Marmore, Piediluco e Papigno).
Sinistra Ecologia Libertà ha organizzato per questo fine settimana una mobilitazione straordinaria in tutta Italia, per far conoscere le nostre proposte

Ecco il il testo del volantino che distribuiremo, con il parere di SEL sulla manovra del governo Monti e le nostre proposte.
Inoltre, il testo su un’altra manovra possibile e la nostra posizione su pensioni e previdenza.


 Terni, 09/12/2012


Coordinamento Comunale SEL Terni

mercoledì 7 dicembre 2011

Bilancio positivo per la Festa di SEL Terni

Si è conclusa domenica, con l'intervento dell'ex Presidente della Commissione Antimafia Francesco Forgione, la tre giorni della prima festa provinciale di Sinistra Ecologia Libertà di Terni.
Sul palco del circolo di Prisciano si sono alternati incontri con economisti, sindacalisti e addetti ai lavori sui temi caldi della crisi a momenti d'intrattenimento di livello, come quelli offerti dal comico Andrea Perroni e dalla musica elegante del Matteo Sperandio & Q-Artet.
Entrambe i contesti hanno raccolto un pubblico numeroso e attento, lo stesso che ha poi riempito tutte le sere i tavoli del ristorante approntato per l'occasione.
Il successo, specie in un periodo poco “ortodosso” per una festa, è stato la conferma che, in una fase difficile e dalle prospettive incerte, i cittadini hanno cercato uno spazio di confronto non banale, ritrovando, almeno per qualche ora, un senso di comunità e di appartenenza.
Per questo SEL Terni vuole ringraziare tutti coloro che, partecipando con le proprie proposte e le proprie riflessioni, hanno permesso la piena riuscita della manifestazione.

SEL - Federazione di Terni

Una manovra iniqua. Ecco le nostre proposte.

Ecco il il testo del volantino da scaricare con il parere di SEL sulla manovra del governo Monti e le nostre proposte.
Inoltre, il testo su un’altra manovra possibile e della nostra posizione sulle pensioni e previdenza.
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