domenica 20 novembre 2011

Vendola: "Senza patrimoniale non ci sarà vero cambiamento"

Intervistato da Fabio Fazio, il governatore leader di Sel parla dell'allenza con Pd e Idv come "vincolo morale". Su Berlusconi: "Ha ritrovato in tre giorni un volto da dominus, da signore della politica". Sul conflitto d'interessi: "Qualche ombra che danza nel governo"

Per il leader di Sel, Nichi Vendola, c'è bisogno di "iniziare la musica di questo governo cominciando dallo spartito della patrimoniale". Vendola, intervistato da Fabio Fazio a 'Che tempo che fa', ha spiegato che "se c'è il no alla patrimoniale non c'è neanche cambiamento". L'alleanza di Sel con Pd e Idv è sentita come "un vincolo morale" dal governatore leader di Sinistra  e Libertà. Alla domanda di Fabio Fazio se avesse preferito le elezioni anticipate, Vendola ha risposto: "Io non sono insensibile agli appelli autorevoli del Capo dello Stato che in questa notte della Repubblica ha rappresentato un faro". "Io sono alleato con Pd e Idv, l'alleanza di Vasto, e quando i miei alleati, anche sulla base del richiamo del Quirinale,  mi dicono che c'è bisogno di una fase di governo di emergenza, io dico va bene". Ma nell'esecutivo guidato da Mario Monti "c'è qualche ombra che danza".

Vendola ha spiegato che il nuovo governo deve dare dimostrazione di "discontinuità" con lo "stile Berlusconi che era la commistione tra pubblico e privato". Per Vendola bisogna "rompere quello stile e mettere una linea di demarcazione certa tra interessi privati e interessi pubblici" e questo significa "proclamare il primato del bene comune rispetto agli interessi lobbistici". "E da questo punto di vista - ha detto Vendola - mi dispiace, con tutta la simpatia e rispetto per il professor Monti e per il suo governo, che anche in quel Gabinetto ci sia qualche ombra che danza". Si riferisce a Corrado Passera? Ha chiesto Fazio. "Mi riferisco a chi viene da un'esperienza di azionista di importanti aziende che hanno un ruolo nella vita italiana, nel mondo delle infrastrutture e dei trasporti, nel mondo di chi ha operato la politica del credito come un protagonista nel sistema delle imprese e ora varca quella porta e entra nel luogo del controllo politico".

"Se la fisiognomica fosse una scelta politica - ha spiegato Vendola - il volto di Berlusconi, nel giro di pochi giorni, è passato da quello che aveva quando è entrato nel Quirinale, circondato da una piazza ostile e che rappresentava una stagione, un'ubriacatura della vita pubblica, ed era la faccia di un rais sofferente e in fuga, da quel volto quasi tumefatto nel giro di pochi giorni, quasi a realizzare la famosa profezia di Fiorello secondo il quale Berlusconi dopo tre giorni può resuscitare, dopo pochi giorni ritroviamo un volto da dominus, da signore della politica, da combattente che non solo non si sente fuorigioco ma intende rivestire un ruolo decisivo per il futuro dell'Italia". E questo, ad avviso di Vendola gli deriva, dalla consapevolezza di avere di fronte un anno di tempo nel quale le responsabilità della destra, che ha portato l'Italia a un disastro morale, oltre che economico e sociale, verranno completamente occultate".
da Repubblica.it

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