mercoledì 23 novembre 2011

Guccini prende la chitarra per Sel. Addio Pd: il cantautore, a Porretta, si schiera con Vendola


suviana_guccini_QQQPorretta, 23/11/2011 - Da indignados ante-litteram, Francesco Guccini teneva concerti per finanziare Lotta Continua e scriveva La locomotiva, inno musicale a un ferroviere anarchico che si ribellava e lanciava il suo treno contro il potere. Poi, con gli anni e influenzato dalle altre due icone emiliane della musica, per altro assai distanti tra loro, Lucio Dalla e Gianni Morandi, si era schierato col Pd, un flirt che sembra ora sul punto di vacillare per colpa dell'appeal di Nichi Vendola e di Sel.
L'alleanza politico-canora è al primo stadio e si sta realizzando a chilometri zero, nel senso che la discesa in campo del menestrello avviene a Porretta, una manciata di chilometri da Pavana, dove Guccini, proprio sul confine tra l'appennino emiliano e quello toscano, s'è ritagliato il su buen retiro.
Da qui partirà anche il 3 dicembre, destinazione il palasport di Casalecchio (Bologna), per un suo concerto. Il marketing s'è messo in moto: «forse sarà il suo ultimo show». E come da copione lui dopo ha detto ai giornalisti: «Forse ci ripenso».
Poi è entrato, brandendo la chitarra, nella tenzone delle primarie pidiessine di Porretta. Tutta l'organizzazione Pd è mobilitata per il candidato doc, Gherardo Nesti, 66 anni, avvocato, già sindaco della città dal 1982 al 1987. Quindi un dèjà vu sostenuto dalla nomenclatura contro cui si cimenterà Igor Taruffi, 32 anni, assessore in carica alla Cultura, indipendente sostenuto da Vendola, che spera di ripetere nel cuore della rossa Emilia gli exploit di Milano e Napoli. L'ingresso di un vip della canzone come Guccini nel delicato ingranaggio delle primarie potrebbe in effetti portare alla vittoria il candidato di Sel.
Francesco Guccini si scopre rottamatore e nel documento di sostegno a Taruffi sostiene: «La politica deve promuovere e sostenere reali processi di rinnovamento, gli schemi classici e le risposte tradizionali non funzionano più e il fallimento dell'intera classe dirigente è ora all'atto finale di fronte a una crisi che non concede appello».
Vendola ringrazia, Taruffi tira un sospiro di sollievo, affila le armi e le canzoni gucciniane saranno il leit motiv della sua breve ma intensa campagna elettorale: le primarie si terranno domenica prossima, 27 novembre. La corsa a sindaco sarà in primavera.
«La città», dice Giovanni Venturi, consigliere provinciale della Federazione della sinistra, «ha una necessità che Igor Taruffi dovrà fare sua, quella della discontinuità con l'amministrazione uscente, sotto il profilo del costante dialogo e ascolto con la popolazione. È giovane, capace, potrebbe portare una ventata di aria fresca, necessaria per superare il torpore che negli ultimi anni vive il nostro Comune».
Sarà contento, di queste parole, il sindaco uscente, Sergio Sabattini, ex-parlamentare Pd: avendo già svolto due mandati non può ricandidarsi. Ma Pd e Sel non sono alleati, al centro come in periferia? Il bello è che Sabattini, sindaco contestato da Sel, appoggia insieme a Guccini il suo assessore Taruffi, proposto da Sel. Misteri della politica. Il sindaco non si scompone: «Riteniamo indispensabile, a livello locale come in quello nazionale, dare spazio e responsabilità a persone giovani, capaci e competenti senza che scatti la diffidenza».
Arriverà Pier Luigi Bersani a cercare di mettere un po' d'ordine in questo ginepraio e a sostenere il candidato scelto dal Pd, che rischia una figuraccia. Dovrà anche tentare di convincere Guccini a non insistere nella diaspora. Però il cantautore, ma anche scrittore a quattro mani con Carlo Lucarelli *, non sembra avere dubbi: «Mi pare che il Pd non abbia risolto i suoi problemi. Una parte è viva, reattiva, leale, sintonizzata con la velocità dei movimenti, ma ce n'è un'altra impastoiata e sempre tentata di sposare giochi tattici vecchio stile. Con una impostazione simile, così autistica nella sua vanità burocratica, i movimenti non sono altro che polli da spennare».
Insomma, Guccini, 71 anni compiuti a giugno, si ritrova movimentista e indignados, e a Porretta ha lanciato un siluro al candidato Pd: «Niente di settario o chiuso, la sinistra deve solo testimoniare se stessa e i suoi principi che, guarda caso, sono proprio quegli stessi che molti movimenti da anni a questa parte stanno portando avanti, ciascuno per proprio conto. Ma per fare la sinistra devi rinunciare a mescolare la politica con gli affari: non c'è alternativa».
di Giorgio Ponziano


* Ci permettiamo di segnalare, non ce ne voglia l'autore, che Guccini è scrittore a quattro mani con Loriano Macchiavelli e non con Carlo Lucarelli. - La Redazione

dal sito www.francescoguccini.net

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