venerdì 25 novembre 2011

1° Festa Provinciale SEL Terni


Si svolgerà il 2,3,4 dicembre al Circolo ricreativo di Prisciano - Terni, la prima Festa provinciale di Sel Terni. Un programma ricco di appuntamenti, con interessanti dibattiti politici, momenti di spettacolo, mostre, banchetti espositivi.
Sarà un luogo aperto alle associazioni, ai gruppi, alle persone che vogliono incontrarsi e ritrovarsi. Tutte le sere sarà possibile cenare con prodotti del territorio e ascoltare della buona musica.


clicca sulla foto per ingrandirla e leggere il programma
IL MENU' DEL RISTORANTE DELLA FESTA

ANTIPASTI
sinistra (classico) 6 €
ecologia (vegetariano) 5 €
LIBERTA' (fantasia) 6,5 €
PRIMI
sinistra (gnocchetti alla collescipolana) 4,5 €
ecologia (ciriole ai funghi) 4 €
LIBERTA' (crepes con carciofi e funghi) 5 €
SECONDI
sinistra (grigliata mista di carne) 6 €
ecologia (parmigiana di melanzane) 5 €
LIBERTA' (fagottino di maiale in crosta con salsa di mele) 6,5 €
CONTORNI
sinistra (insalata mista) 2 €
ecologia (cicoria ripassata in padella) 2,5 €
LIBERTA' (patate fritte) 2,5 €
DOLCI
sinistra (tozzetti e vin santo) 3,5 €
ecologia (crostata) 3 €
LIBERTA' (torta nutella e castagne) 3 €

Tutto il menu’
Menù sinistra
19 €  (anziché 22€)
Menù ecologia
18 €  (anziché 19,5)
Menù LIBERTA'
21 €  (anziché 23,5)



VINO / BIRRA
Capinere bianco IGT (0,75 l.) 4,5 €
Colle Milli Sangiovese IGT (0,75 l.) 4,5 €
BIRRA Heineken 33cl - 2,5 €
GUARANITO lattina da 33 cl - 2 €
pane, acqua (liscia o frizzante) e coperto li mettiamo noi


Come arrivare alla Festa
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mercoledì 23 novembre 2011

Guccini prende la chitarra per Sel. Addio Pd: il cantautore, a Porretta, si schiera con Vendola


suviana_guccini_QQQPorretta, 23/11/2011 - Da indignados ante-litteram, Francesco Guccini teneva concerti per finanziare Lotta Continua e scriveva La locomotiva, inno musicale a un ferroviere anarchico che si ribellava e lanciava il suo treno contro il potere. Poi, con gli anni e influenzato dalle altre due icone emiliane della musica, per altro assai distanti tra loro, Lucio Dalla e Gianni Morandi, si era schierato col Pd, un flirt che sembra ora sul punto di vacillare per colpa dell'appeal di Nichi Vendola e di Sel.
L'alleanza politico-canora è al primo stadio e si sta realizzando a chilometri zero, nel senso che la discesa in campo del menestrello avviene a Porretta, una manciata di chilometri da Pavana, dove Guccini, proprio sul confine tra l'appennino emiliano e quello toscano, s'è ritagliato il su buen retiro.

domenica 20 novembre 2011

Vendola: "Senza patrimoniale non ci sarà vero cambiamento"

Intervistato da Fabio Fazio, il governatore leader di Sel parla dell'allenza con Pd e Idv come "vincolo morale". Su Berlusconi: "Ha ritrovato in tre giorni un volto da dominus, da signore della politica". Sul conflitto d'interessi: "Qualche ombra che danza nel governo"

Per il leader di Sel, Nichi Vendola, c'è bisogno di "iniziare la musica di questo governo cominciando dallo spartito della patrimoniale". Vendola, intervistato da Fabio Fazio a 'Che tempo che fa', ha spiegato che "se c'è il no alla patrimoniale non c'è neanche cambiamento". L'alleanza di Sel con Pd e Idv è sentita come "un vincolo morale" dal governatore leader di Sinistra  e Libertà. Alla domanda di Fabio Fazio se avesse preferito le elezioni anticipate, Vendola ha risposto: "Io non sono insensibile agli appelli autorevoli del Capo dello Stato che in questa notte della Repubblica ha rappresentato un faro". "Io sono alleato con Pd e Idv, l'alleanza di Vasto, e quando i miei alleati, anche sulla base del richiamo del Quirinale,  mi dicono che c'è bisogno di una fase di governo di emergenza, io dico va bene". Ma nell'esecutivo guidato da Mario Monti "c'è qualche ombra che danza".

Vendola ha spiegato che il nuovo governo deve dare dimostrazione di "discontinuità" con lo "stile Berlusconi che era la commistione tra pubblico e privato". Per Vendola bisogna "rompere quello stile e mettere una linea di demarcazione certa tra interessi privati e interessi pubblici" e questo significa "proclamare il primato del bene comune rispetto agli interessi lobbistici". "E da questo punto di vista - ha detto Vendola - mi dispiace, con tutta la simpatia e rispetto per il professor Monti e per il suo governo, che anche in quel Gabinetto ci sia qualche ombra che danza". Si riferisce a Corrado Passera? Ha chiesto Fazio. "Mi riferisco a chi viene da un'esperienza di azionista di importanti aziende che hanno un ruolo nella vita italiana, nel mondo delle infrastrutture e dei trasporti, nel mondo di chi ha operato la politica del credito come un protagonista nel sistema delle imprese e ora varca quella porta e entra nel luogo del controllo politico".

"Se la fisiognomica fosse una scelta politica - ha spiegato Vendola - il volto di Berlusconi, nel giro di pochi giorni, è passato da quello che aveva quando è entrato nel Quirinale, circondato da una piazza ostile e che rappresentava una stagione, un'ubriacatura della vita pubblica, ed era la faccia di un rais sofferente e in fuga, da quel volto quasi tumefatto nel giro di pochi giorni, quasi a realizzare la famosa profezia di Fiorello secondo il quale Berlusconi dopo tre giorni può resuscitare, dopo pochi giorni ritroviamo un volto da dominus, da signore della politica, da combattente che non solo non si sente fuorigioco ma intende rivestire un ruolo decisivo per il futuro dell'Italia". E questo, ad avviso di Vendola gli deriva, dalla consapevolezza di avere di fronte un anno di tempo nel quale le responsabilità della destra, che ha portato l'Italia a un disastro morale, oltre che economico e sociale, verranno completamente occultate".
da Repubblica.it

giovedì 17 novembre 2011

Proposte virtuose per il Consiglio Comunale

 COMUNICATO STAMPA

Condividiamo l’appello al senso di responsabilità che il Presidente del Consiglio Comunale Giorgio Finocchio ha rivolto ai consiglieri in merito alla questione dei rimborsi spese per i residenti in altre città.
Certo non basta. Si deve andare oltre, intervenendo a livello regolamentare per eliminare questo istituto, d’altronde non previsto, ad esempio, per i dipendenti dello stesso Ente.

Con l’occasione torniamo sulle nostre proposte di spostare le convocazioni del Consiglio Comunale e delle Commissioni al martedì o al giovedì pomeriggio, al fine di evitare i costi degli straordinari del personale impegnato e, soprattutto, di diminuire il numero delle sedute aumentando i punti in discussione nelle singole convocazioni.

Un’insieme di provvedimenti di immediata applicabilità che possono far risparmiare soldi alle casse comunali senza intaccare la funzionalità dell’Ente.

Circolo SEL Terni

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martedì 8 novembre 2011

Ora l’alternativa: primarie ed elezioni




La maggioranza non c’è più. Era vero da tempo, da almeno un anno, però adesso è impossibile nasconderlo. I 308 voti di oggi sono per il governo un risultato peggiore della peggiore aspettativa. Una pietra tombale. Non è escluso che nella sua ormai cieca disperazione Berlusconi provi ancora ad aggrapparsi a scuse, alibi, rinvii e bugie. Sarà inutile. Renderà solo ancora più catastrofica la sua débacle. E’ di qui, da questo nudo dato di realtà che bisogna partire. Da oggi inizia il post berlusconismo: costruirlo sarà una sfida molto più complessa di quanto non sia stato denunciare le mille aberrazioni del berlusconismo.
Ci vorrà più coraggio. Ci vorrà molta più fantasia. Ci vorrà quella partecipazione diretta delle donne e degli uomini in carne e ossa, del popolo, di cui il berlusconismo ha costituito la negazione assoluta. Da stasera la responsabilità del centrosinistra è costruire un’alternativa che costituisca anche la fuoriuscita dal berlusconismo, il superamento di un ventennio che ha visto solo quasi ombre e ha riportato questo paese indietro di decine d’anni. Costruire un’alternativa significa arrivare alle elezioni il prima possibile, e prepararsi a governare e cambiare il paese. E farlo senza perdere un secondo. Da questo stesso istante. E questo centrosinistra deve mettersi in testa di lavorare da subito fuori dai palazzi, all’aria aperta, in rapporto diretto con il popolo.
Questo centrosinistra deve superare ogni indugio e ritrovare la sua capacità di discutere nelle strade, in ogni luogo di lavoro, nelle scuole. Al Partito Democratico, a tutte le opposizioni diciamo: bene, discutiamo insieme su come non fare ricadere lo sfacelo dei conti pubblici, come sempre, sulle spalle dei più deboli. Facendo pagare chi non ha mai pagato.
Primarie ed elezioni dunque. E chiariamo sin da subito che non siamo disponibili a passaggi istituzionali che, nati per affrontare l’emergenza, poi finiscano per rinviare oltre il tempo necessario il momento del voto, dove le cittadine e i cittadini di questo paese possano scegliere quale impronta seguire, dopo anni di attacchi al mondo del lavoro e politiche liberiste.
Il berlusconismo è stato ed è ancora la negazione della partecipazione e della democrazia. Cos’altro dovrebbe essere l’alternativa se non esaltazione metodica proprio della partecipazione e della democrazia diretta?
Francesco Ferrara dal sito www.sinistraeliberta.eu

Aboliamo il vitalizio

E’ stata presentata, nel corso di una conferenza stampa in Consiglio Regionale della Basilicata, la proposta di legge di Sinistra Ecologia Libertà di abolizione del vitalizio dei Consiglieri regionali. La proposta si caratterizza per l’abolizione del vitalizio a partire dalla legislatura in corso, ma soprattutto per la riduzione dell’indennità di carica dei Consiglieri regionali per una quota pari alla somma che attualmente viene destinata alla contribuzione per l’assegno vitalizio e alla quota destinata all’assegno di reversibilità e che, in caso di abolizione del vitalizio, ritornerebbe nelle tasche dei consiglieri.

domenica 6 novembre 2011

Le riforme del sistema regionale umbro


Sinistra Ecologia Libertà dell'Umbria intende partecipare a pieno titolo al dibattito in corso sulla cosiddetta riforma endoregionale. Si tratta di una discussione che può dar luogo a cambiamenti importanti, riducendo il solco oggi scavato tra cittadini e politica e avviare una nuova stagione del regionalismo. Affinché ciò si verifichi occorre innanzitutto rispondere ad una quesito preliminare, che riguarda gli obiettivi stessi della riforma, il suo senso: perché, e in quale direzione, va riformata la complessa impalcatura delle istituzioni umbre?
Le riforme del sistema regionale umbroUn rischio concreto che si corre, per l’urgenza delle riforme stesse, è quello di “strozzarela discussione e la partecipazione partorendo decisioni non attentamente studiate ed elaborate,  riproducendo  i medesimi errori che furono compiuti nel recente passato.
Una riforma coerente deve essere soprattutto incentrata sulla semplificazione e la deburocratizzazione del sistema istituzionale, deve favorire le risposte ai cittadini e alle imprese e deve liberare risorse da destinare allo sviluppo ed al miglioramento delle condizioni di vita soprattutto delle classi più deboli.

Vendola: "Immagino un grande Cantiere..."

‘Governo di scopo per la patrimoniale, transizione di pochi mesi, poi si vada alle urne’ questo uno dei passaggi salienti dell’intervista a Nichi - a cura di Daria Gorogisky pubblicata sul Corsera di oggi - che rispetto alla futura coalizione di centrosinistra dice ‘immagino un grande cantiere aperto non solo alle forze politiche che vogliono salvare e rilanciare il Paese, ma anche a soggetti sociali che criticano il berlusconismo’.
ROMA — “A questo punto serve un “governo di scopo” per varare una patrimoniale pesante utile non soltanto come risorsa per il debito, ma anche per la crescita dell’economia”. Anche Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia e leader di Sinistra, ecologia e liberta’, guarderebbe con favore a un esecutivo di transizione. Certo, con tanti se e tanti ma; e con l’idea di “arrivare poi in pochi mesi, per la primavera, a elezioni anticipate”. Ma tant’e’.
E’ stato un sostenitore delle “elezioni subito”. Ancora giovedi’ dichiarava che “non ci sono le condizioni per un governo tecnico”, e che sarebbe solo “una foglia di fico”.
“Bisogna aggredire il problema italiano che, come e’ ormai evidente anche a livello internazionale, e’ rappresentato da un altissimo debito e una bassissima crescita. E vanno affrontati entrambi i lati del problema. I tagli alle tutele, ai servizi e al reddito dei ceti medi e bassi fin qui prospettati e messi in atto non rappresentano una soluzione, ma, al contrario, sono un moltiplicatore della crisi. Oggi sono centrali la battaglia per l’equita’  sociale e quella per salvare l’Italia”.
Con quale ricetta?
“Sono necessari interventi significativi per abbattere il deficit e ridurre le quote di debito. Ma, contemporaneamente, va sviluppata la crescita. Come dicevo, la ricetta e’ una patrimoniale pesante. Ma non quella che gia’  c’e', cioe’ quella che Berlusconi ha imposto ai ceti medio bassi…”
Nessun altro provvedimento?
“Sì: una importante tassazione delle rendite e tagli alle spese militari. Punto”.
Quanto crede che siano condivise queste soluzioni?
“Credo che saranno la bussola del nuovo Ulivo. E del resto, che cosa si dovrebbe appoggiare, la politica economica del centrodestra, la loro macelleria sociale? Per quattro anni la maggioranza ha nascosto la crisi, l’ha negata. Ci dicevano che era disfattismo… Ed eccoci a una crisi che non e’ un evento meteorologico imprevedibile, ma che e’  figlia della redistribuzione verso l’alto delle ricchezze: la crescita della rendita e l’impoverimento del reddito da lavoro”.
Napolitano, dalla Puglia, ha invitato tutti a “un esame di coscienza collettivo”. Si sente coinvolto?
“Il presidente della Repubblica rappresenta un faro e le sue parole vanno sempre ascoltate. Io, che incarno uno dei punti piu’ lontani dal governo attuale e dal berlusconismo, sono anche l’esperienza incarnata del lavoro comune con alcune parti della maggioranza. In Puglia, per difendere il Sud ho stretto un patto molto forte con il ministro degli Affari regionali Fitto. Non si puo’ vivere come se si fosse sempre in campagna elettorale. Sento la mia parte di responsabilita’ per contribuire a costruire il senso delle istituzioni e il rilancio del Paese”.
La patrimoniale piace anche a Confindustria.
“Si e va bene, purche’ non sia solo un sacrificio simbolico”.
Chi vedrebbe a guidare questa fase transitoria, questo “governo di scopo”?
“Nomi? A me interessano i temi, e credo che quelli necessari a sanare la crisi siano contro natura per questo Parlamento”.
Come immagina una vostra futura coalizione per l’alternativa di governo?
“Immagino un grande cantiere aperto non solo alle forze politiche che vogliono salvare e rilanciare il Paese, ma anche a soggetti sociali che criticano il berlusconismo. La politica non si esaurisce con i partiti, ne’ con l’alleanzismo costruito nel teatrino”.
In materia di tutele sociali e lavoro, si vede bene in un’alleanza con Matteo Renzi e Giorgio Gori?
“Dobbiamo imparare la convivenza tra differenti, e soprattutto essere in grado di ascoltarci reciprocamente. Pero’, per quello che anche con simpatia iniziale ho ascoltato nel discorso di Renzi, scorgo una continuita’ con gli errori più fatali che la sinistra ha commesso negli ultimi trent’anni. E non ho trovato nessuna analisi delle cause del berlusconismo, ne’ alcuna soluzione per uscirne. La contrapposizione nonni/nipoti e’ una mistificazione. Quello che oggi serve al Paese e’ ricostruire la comunita’ di tutte le generazioni: non con la formula vecchi/giovani, ma con quella ricchezza/poverta’”.
Somiglia a qualcosa di antico…
“Dobbiamo passare dalla sbornia consumistica alla sobrieta’. Voglio usare una parola religiosa: serve una conversione dell’economia”.

dal sito www.nichivendola.it