mercoledì 22 febbraio 2012

Renzi, l’Unità e il labrador di Vendola

labrador2La migliore analisi uscita sulle primarie del Pd l’ha firmata Michele Serra nella sua rubrica Satira Preventiva sull’ultimo numero dell’Espresso (”Eletto il labrador targato Vendola”). «Come mai il Pd non riesce mai a vincere le primarie del Pd?», si chiede Serra. «Quanto costa a Bersani (che ci mette i seggi, gli scrutatori, le schede e le matite) eleggere a spese proprie tutti i candidati di Vendola?».
Le spiegazioni di Serra sono esilaranti: «Nella media, i candidati per le primarie della sinistra sono: 1. Un maturo funzionario del Pd, vicesindaco da trent’anni; 2. Il suo avversario interno di sempre, che da trent’anni vorrebbe fare il vicesindaco al suo posto; 3. Una donna, che odia entrambi ed è odiata da entrambi…». È così che negli ultimi anni hanno vinto «il marchese ottantacinquenne, fautore dello scambio di coppie e coltivatore di cannabis», «il prete operaio appena tornato dalla Bolivia dove era comandante guerrigliero». E perfino «Igor, un labrador di tre anni che era stato indicato da Vendola per scherzo ma ha ottenuto lo stesso il 70 per cento dei voti, e oggi fa il sindaco con discreti risultati».

In comune i candidati vincenti hanno un segreto: «Nessuno di loro è del Pd». E dunque, suggerisce Serra, per vincere le primarie il Pd ha queste altermative: «1. Appoggiare direttamente il candidato di Vendola. 2. Appoggiare il candidato del Pd, ma chiedendogli di attaccare senza tregua il Pd per ingraziarsi l’elettorato. 3. Presentare candidati del Pd senza dirlo, anzi facendo credere che siano vendoliani».
Pensate che quella di Serra sia solo satira, sia pure geniale come sempre? Lo credevo anch’io, finché non ho letto l’intervista di Matteo Renzi pubblicata sull’”Unità” di ieri. Alla fine si legge la domanda: «Lei alle primarie di Palermo sostiene Davide Faraone». E il sindaco di Firenze risponde: «Situazione paradossale. Rita Borsellino, a cui va tutta la mia stima, è un’eurodeputata di Sel, sostenuta dall’Idv che fa riferimento a Orlando ed è anche candidata “ufficiale” dal Pd, che le paga la campagna elettorale. È la foto di Vasto».
Ma non è questo il paradosso. Perché, in realtà, Rita Borsellino non è europarlamentare di Sel ma del Pd, capolista nella circoscrizione Isole nel 2009, eletta con 229.019 preferenze. E dunque se c’è qualcosa di paradossale è che il sindaco di Firenze Renzi del Pd non sappia neppure che la Borsellino è una sua collega di partito e anzi metta su un ragionamento politico per dimostrare che il suo candidato Faraone è l’unico nome che incarna il vero spirito del Pd. Paradossale, anche, che l’Unità, il giornale del Pd, il quotidiano più vicino a Bersani, non corregga un errore così clamoroso: eppure è un’intervista importante, due pagine con richiamo in prima. Possible che nessuno se ne sia accorto? Anche perché a Palermo si gioca una partita delicatissima per il segretario del Pd: dopo il flop di Genova non si può sbagliare di nuovo. E la candidatura della Borsellino, capofila del Pd, sostenuta anche da Sel e Idv, è lo schema che Bersani spera di replicare a livello nazionale, contro le correnti del partito che guardano verso il terzo polo o la grande coalizione alla Monti (la vera notizia è che su questo sono uniti, per la prima volta dopo vent’anni, Massimo D’Alema e Walter Veltroni).
Tutto paradossale, in effetti. A meno che non abbia ragione Michele Serra. Che per vincere il candidato del Pd debba far credere di essere vendoliano. Allora, più che un errore, quello di Renzi e dell’Unità sarebbe un bel lapsus rivelatore. Dimostrerebbe che lo spirito di sconfitta è stato a tal punto interiorizzato da indurre a credere che il Pd debba essere sempre destinato a perdere. Perfino quando candida una figura che unisce tutti ed è in grado di vincere.

Ps Mentre scrivo arriva la notizia che a Piana degli Albanesi il potente senatore del Pd Costantino Garraffa, politico di lungo corso, tre legislature, in Parlamento dal 2001, è stato sconfitto alle primarie per il sindaco da uno sconosciuto professore di storia e filosofia in un liceo linguistico di Palermo: un certo Vito Scalia, indovinate?, candidato civico sostenuto da Sel. E ora aspettiamo Igor, il labrador…

Marco Damilano ( http://damilano.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/02/19/renzi-lunita-e-il-labrador-di-vendola/)

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