Comunicato Stampa SEL Terni
Le larghe intese del Governo nazionale
sbarcano anche nella nostra regione con i toni trionfanti che
accompagnano la notizia che il CIPE ha sbloccato il progetto che
prevede la trasformazione del tratto umbro della E45 in autostrada
nell'ambito di un piano di intervento più esteso che prevede il
collegamento autostradale A1-A4 da Orte a Mestre.
Cosa ci sia da esultare, veramente, non
riusciamo a comprenderlo.
I costi sono esorbitanti, oltre 9
miliardi preventivati (e siamo in Italia...), a carico in parte dello
Stato e in parte del soggetto privato che realizzerà l'opera
(project financing); il rischio, per effetto dei crediti di imposta,
è che il costo ricada, alla fine, totalmente sulle spalle dei
contribuenti. E proprio la mancanza di fondi aveva per molto tempo
tenuto bloccata l'opera in questione. Una volta realizzata, via al
pedaggio (al di là di quanto sbandierato anni fa, forse per pura
propaganda...), con l'effetto che l'unica strada di grande
comunicazione presente in Umbria diventerà a pagamento.
Tralasciando, come riportano alcuni
organi di stampa, i presunti legami politici vantati dalla società
che appare favorita nell'appalto per la realizzazione dei lavori,
crediamo che bastino alcune semplici riflessioni per definire folle
tale progetto.
L'adeguamento (leggasi allargamento
della sede stradale, viadotti, svincoli, apertura di cave, etc.) avrà
un impatto ambientale imponente in territori già in parte
compromessi sotto il punto di vista idrogeologico come anche la
cronaca di questi ultimi giorni ha evidenziato. Se ci sono soldi, non
sarebbe il caso di investirli nella tutela di un territorio che
l'uomo ha reso sempre più fragile? Da anni sosteniamo che la
maggiore e la più importante opera pubblica di cui l'Italia ha
veramente bisogno è la sistemazione e la messa in sicurezza del
territorio. Tante piccole opere pubbliche invece di faraoniche,
roboanti e inutilmente costose Grandi Opere.
L'ANAS in questi avrebbe dovuto
investire nella manutenzione e adeguamento della E45 più di quanto
abbia fatto: volutamente?
Il mito dell'autostrada come modernità
è oggi superato, reso obsoleto da uno sviluppo che o è sostenibile
o non può più essere. La tanto citata Europa va in una direzione
opposta rispetto alla viabilità: alternativa, dolce, ossia
sostenibile. Inoltre, recenti dati indicano un calo del traffico
autostradale di circa il 2% su base annua.
Quei soldi, se ci sono, vadano alla
modernizzazione della rete ferroviaria e al sostegno del suo sistema
di trasporto regionale che è al collasso e costringe i pendolari a
condizioni di vita indecenti. O alla manutenzione del percorso
attuale della E45.
Sinistra Ecologia Libertà ritiene che
un nuovo centrosinistra che si candida alla guida del territorio
abbia bisogno di nuove idee e fantastici colpi d'ala. E l'autostrada,
certamente, non è una nuova idea.
Terni, 13/11/2013
Circolo SEL Terni
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