martedì 1 ottobre 2013

La crisi ternana

Comunicato stampa

Le notizie circolate e poi smentite circa l’ennesimo slittamento dei termini della vendita dell’Ast non fanno che accrescere l’incertezza, aumentando le preoccupazioni sul futuro del polo siderurgico ternano, unico produttore italiano di acciaio inossidabile e polo estremamente significativo per la qualità ed il carattre integrato delle produzioni nella più ampia dimensione mondiale dei mercati siderurgici.

La vendita dell’Ast, imposta ad Outukumpu dalla Commissione antitrust Europea, si trascina oramai da più di un anno.
Quali sono le ragioni? Noi pensiamo non siano solo finanziarie.
Lo stabilimento ternano rischia di pagare un rischio altissimo, se sono vere anche le recenti notizie sulla modifica dei rapporti commerciali con Messico ed Alabama.
Non si capisce più se i criteri per cui era stata imposta la vendita rimangono validi oppure no.
C’è, di fatto, che nei tempi previsti è stata presentata una sola offerta vincolante, rispetto alla quale Outukumpu gioca al rinvio, con avvertimenti e manovre poco trasparenti.
Il sito ternano, per mantenere il livello di eccellenza raggiunto negli anni, ha bisogno di essere inserito integralmente in un grande gruppo industriale che continui negli investimenti necessari a garantire la sua permanenza nei mercati internazionali e l’utilizzo pieno delle capacità produttive.
E’ assolutamente necessario, quindi che il Governo Italiano ed il Vice-Commissario Europeo On. Tajani, dopo le assicurazioni date nei mesi scorsi, portino a casa rapidamente il risultato, poichè il tempo non gioca a favore di una soluzione positiva.
Questa vicenda si inserisce in un quadro preoccupante di dinamiche che gravano sull’assetto industriale della conca ternana, per cui è necessario arrivare ad una lettura unitaria di questa realtà produttiva così importante per l’Umbria e per l’Italia.
C’è un’altra vertenza in questo contesto, che ha una forte urgenza per le questioni occupazionali e le prospettive che vi sono connesse.
La Regione, insieme alle Istituzioni locali ed al sindacato, pur tra contraddizioni ha prodotto una utile iniziativa.
Sosteniamo in modo convinto il proseguimento di questo impegno, finchè esso non arriverà a conclusione.
L’ISRIM rappresenta uno snodo fondamentale della ricerca scientifica ternana ed umbra, assai significativo per i suoi asset tecnologici, malgrado la parziale privatizzazione degli anni passati non ha dato esiti positivi.
Considerato l’alto livello tecnologico e le potenzialità di ricerca della struttura, riteniamo possibile una prospettiva di rilancio, fondata sulla ricerca di partner industriale di valore umbro e nazionale.
Chiediamo alle istituzioni di continuare ad impegnarsi in questa direzione con tenacia e lungimiranza.

Luciano Zara - Coordinatore del circolo S.E.L. di Terni


Terni, 27/09/2013

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