Comunicato stampa
Le notizie circolate e poi smentite
circa l’ennesimo slittamento dei termini della vendita dell’Ast
non fanno che accrescere l’incertezza, aumentando le preoccupazioni
sul futuro del polo siderurgico ternano, unico produttore italiano di
acciaio inossidabile e polo estremamente significativo per la qualità
ed il carattre integrato delle produzioni nella più ampia dimensione
mondiale dei mercati siderurgici.
La vendita dell’Ast, imposta ad
Outukumpu dalla Commissione antitrust Europea, si trascina oramai da
più di un anno.
Quali sono le ragioni? Noi pensiamo non
siano solo finanziarie.
Lo stabilimento ternano rischia di
pagare un rischio altissimo, se sono vere anche le recenti notizie
sulla modifica dei rapporti commerciali con Messico ed Alabama.
Non si capisce più se i criteri per
cui era stata imposta la vendita rimangono validi oppure no.
C’è, di fatto, che nei tempi
previsti è stata presentata una sola offerta vincolante, rispetto
alla quale Outukumpu gioca al rinvio, con avvertimenti e manovre poco
trasparenti.
Il sito ternano, per mantenere il
livello di eccellenza raggiunto negli anni, ha bisogno di essere
inserito integralmente in un grande gruppo industriale che continui
negli investimenti necessari a garantire la sua permanenza nei
mercati internazionali e l’utilizzo pieno delle capacità
produttive.
E’ assolutamente necessario, quindi
che il Governo Italiano ed il Vice-Commissario Europeo On. Tajani,
dopo le assicurazioni date nei mesi scorsi, portino a casa
rapidamente il risultato, poichè il tempo non gioca a favore di una
soluzione positiva.
Questa vicenda si inserisce in un
quadro preoccupante di dinamiche che gravano sull’assetto
industriale della conca ternana, per cui è necessario arrivare ad
una lettura unitaria di questa realtà produttiva così importante
per l’Umbria e per l’Italia.
C’è un’altra vertenza in questo
contesto, che ha una forte urgenza per le questioni occupazionali e
le prospettive che vi sono connesse.
La Regione, insieme alle Istituzioni
locali ed al sindacato, pur tra contraddizioni ha prodotto una utile
iniziativa.
Sosteniamo in modo convinto il
proseguimento di questo impegno, finchè esso non arriverà a
conclusione.
L’ISRIM rappresenta uno snodo
fondamentale della ricerca scientifica ternana ed umbra, assai
significativo per i suoi asset tecnologici, malgrado la parziale
privatizzazione degli anni passati non ha dato esiti positivi.
Considerato l’alto livello
tecnologico e le potenzialità di ricerca della struttura, riteniamo
possibile una prospettiva di rilancio, fondata sulla ricerca di
partner industriale di valore umbro e nazionale.
Chiediamo alle istituzioni di
continuare ad impegnarsi in questa direzione con tenacia e
lungimiranza.
Luciano Zara - Coordinatore del circolo S.E.L. di
Terni
Terni, 27/09/2013
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