lunedì 17 giugno 2013

Un concorso di idee di respiro europeo sui possibili scenari d'impiego delle strutture di Papigno

Interveniamo nuovamente, a distanza di qualche settimana, sul tema dell'utilizzo degli studios cinematografici di Papigno, tema che crediamo di aver contribuito a riportare al centro del dibattito cittadino visto il proliferare, almeno sulla stampa, di proposte e di idee di rilancio.
Proposte e idee che, in alcuni casi, sembrano viaggiare su binari e in direzioni contrastanti. Sempre dalla stampa leggiamo infatti da un lato la volontà dell'Amministrazione Comunale di non rinnovare l'accordo in scadenza a fine anno con Cinecittà Studios. Dall'altro l'assessore regionale Bracco parla invece di tentativi effettuati (con quali risultati non viene specificato) per ricucire i rapporti tra Comune e Cinecittà al fine di proseguire su di una strada che, aggiungiamo noi, ben poco ha prodotto in termini di ricadute per il territorio. Cui prodest?
Bracco parla anche, piuttosto genericamente e senza alcun impegno, di investimenti nel settore degli audiovisivi, ampliando, rendendolo ulteriormente complesso, il dibattito. A questo proposito chiediamo se e quale ruolo s' intenda far svolgere a Umbria Film Commission, agenzia regionale la cui attività non sembra mai essere decollata.
Analogamente sarebbe opportuno un intervento del Sindaco che chiarisca le intenzioni future circa i rapporti fra il Comune e Cinecittà Studios.
In ogni caso la questione è adesso sul tavolo, e la soluzione deve essere all'altezza degli investimenti fatti finora e dell'importanza del sito.
Altri soggetti non istituzionali hanno avanzato proposte: museo del Cantamaggio, dell'energia e dell'archeologia industriale o del motociclismo, parco degli sport collegati alla cascata e al fiume Nera e altro ancora. Tutte proposte degne di attenzione. Ma quali progetti di fattibilità e quali piani di investimento hanno alle spalle? Quali garanzie per un ritorno occupazionale e turistico sul territorio? Non mettiamo in dubbio l'interesse o la fattibilità di tali idee, solo ne consideriamo la visione parziale e disorganica.
Per questo siamo a rilanciare con forza la proposta di un concorso di idee di respiro europeo garantito da una commissione d'alto profilo sui possibili scenari d'impiego delle strutture di Papigno che possa ampliare prospettive e orizzonti e attrarre investimenti e ritorni per il territorio duraturi e, magari - perché no? -, inglobare e sviluppare anche alcune delle proposte già emerse.

Circolo SEL Terni 

(foto dal Corriere dell'Umbria 16/06/13)

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