giovedì 1 agosto 2013

Comunicato stampa sui fatti di Villa Maria Luisa

Sono ormai trascorsi più di venti giorni dall'intervento della Magistratura di Terni che ha posto sotto sequestro la casa di riposo Villa Maria Luisa per i maltrattamenti a cui erano sottoposti, da una parte del personale, gli anziani ricoverati.
Continuano le indagini che dovranno accertare le responsabilità individuali di episodi gravissimi ed inqualificabili.
Crediamo ora, a mente fredda, di poter avanzare alle istituzioni ed all'intera società umbra alcune riflessioni e qualche domanda, perché di fronte a ciò che è avvenuto, indignarsi non basta.
  1. Ci è stato detto più volte che in Umbria, nel settore socio-sanitario c’è una presenza pubblica troppo forte e che bisogna lasciare più spazio ai privati che sanno far meglio ed a minor costo. Non sempre è così, questo come tanti altri episodi avvenuti in altre parti d’Italia lo dimostra.
  2. Nel settore dell’assistenza alle persone non autosufficienti, la strada da seguire non può essere quella del ricovero. E’ vero che c’è una battaglia da fare nei confronti del Governo centrale che ha tagliato TUTTI i finanziamenti , ma l’Umbria deve porsi come obiettivo, quello di mettere in condizione le famiglie di poter accudire a casa i propri vecchi, limitando al minimo indispensabile la necessità di ricorrere all'ospizio.
  3. Vorremmo capire come la Regione concede l’accreditamento di strutture private per le cure ed il ricovero di persone anziane. Se cioè, tra i criteri adottati vi è anche un rigoroso controllo della professionalità del personale che viene poi coinvolto nella gestione, nonché una facile accessibilità delle strutture stesse.
  4. Quanti controlli vengono effettuati dall'Usl dopo l’accreditamento, con quanta frequenza e se avvengono con modalità di ispezioni a sorpresa.
  5. Allargando poi l’orizzonte, cogliamo l’occasione per suggerire agli Enti Locali umbri, la necessità di eliminare la pratica del massimo ribasso, non solo nell'assegnazione delle gare d’appalto che vengono effettuate per affidare lavori di manutenzioni o di realizzazione di nuove opere, ma soprattutto per l’erogazione di servizi nel settore socio-assistenziale. Questo perché in troppi casi a rimetterci sono i diritti dei lavoratori delle aziende appaltatrici e la qualità dei servizi erogati alle persone. Invitiamo intanto l'Usl di Terni ad intensificare i controlli in tutti i casi di appalti assegnati, per garantire qualità e professionalità costante nelle prestazione effettuate.
  6. Nei casi come quello verificatosi nella casa di riposo sotto inchiesta, riteniamo che, indipendentemente dall'accertamento delle responsabilità penali, di fronte all'evidenza di fatti così gravi, ci debba essere l’immediata revoca dell’ accreditamento.
Terni, 31 Luglio 2013

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