Ennesimo suicidio in carcere.
Non è possibile aspettare ancora
L’ennesimo suicidio nelle Carceri Italiane ci tocca da vicino ed arriva anche in Umbria a Terni. Sulle politiche per il carcere l’Italia deve cambiare ma anche l’Umbria deve cambiare. Sono inascoltati e disattesi gli allarmi portati a gran voce da associazioni, singoli parlamentari, personale Penitenziario.
Anche nella nostra Regione non possiamo assistere silenziosi al degrado verso cui sta precipitando la condizione dei detenuti. Il sovraffollamento è il problema più evidente (la particolare gravità della situazione delle strutture detentive dell’Umbria, nelle quali sono ospitati ad oggi oltre 1700 detenuti, a fronte di una capacità di accoglienza di 700 detenuti è nota a tutti)ma non è l’unico. A rendere sempre più invivibile ed insopportabile la permanenza nella carceri è l’insieme dell’arretramento delle politiche rivolte alla popolazione detenuta.
Anche la Regione si è dimostrata assente su questo tema. Dopo la soppressione dell’Osservatorio Regionale sulla Condizione Penitenziaria e Post Penitenziaria non è stata attivata nessun’altra politica. Siamo dall’inizio della Legislatura in attesa del Garante dei Diritti delle persone Ristrette. Nella maggior parte dei Comuni Umbri il clima di austerity e di tagli al sociale ha prodotto l’immediata eliminazione di progetti e finanziamenti in favore delle persone ristrette o delle loro famiglie.
E’ necessario intervenire immediatamente sulla legislazione italiana per rivoluzionare la condizione penitenziaria italiana:
· INTRODUZIONE DEL CRIMINE DI TORTURA
· PIU’ MISURE ALTERNATIVE
· RIVEDERE LE LEGGI SULLE DROGHE, SULL’IMMIGRAZIONE E SULLA RECIDIVA
· MENO CUSTODIA CAUTELARE, PIU’ MESSA ALLA PROVA
· INTRODUZIONE DEL DIFENSORE CIVICO NAZIONALE DELLE PERSONE PRIVATE DELLA LIBERTA’
· ASSUNZIONE DI 1000 EDUCATORI E 1000ASSISTENTI SOCIALI
Federica Porfidi Candidata alla Camera dei Deputati nelle liste di
Sinistra Ecologia Liberta - UMBRIA