domenica 10 giugno 2012

ZTL e attività commerciali, la posizione di SEL Terni

"Gli esempi che vengono dall'Europa prevedono un centro storico a traffico limitato"

Forse è il caso di citare un antico proverbio cinese per introdurre il dibattito che in queste settimane sta interessando il futuro del commercio nel centro cittadino. Si fa fatica a comprendere, ancora una volta, il nesso tra crisi del commercio, mancanza di sicurezza ed apertura e/o revisione della ZTL. Gli esempi che ci vengono dall'Europa ci dicono che una città moderna (ed europea, appunto) prevede un centro storico a traffico limitato. Gli urbanisti più avanzati progettano interi quartieri in cui vi è l'assoluto divieto di transito per le automobili. Inoltre, prevedere l'apertura indiscriminata significherebbe, di fatto, favorire la sosta selvaggia di automobili all'interno della ZTL, dato che non esistono parcheggi per i non residenti; ciò avrebbe l'effetto di aumentare le emissioni nocive in atmosfera, in un contesto già pesantemente condizionato, e di ridurre la fruibilità del 'salotto' cittadino, con ripercussioni, alla lunga, sullo stesso commercio che sta soffrendo, in verità, anche al di fuori del centro cittadino. Le cause di questa crisi - che riguarda anche altri settori del sistema economico ternano – sono altre e molteplici. Proviamo ad elencarle sommariamente. Innanzitutto, la crisi che attanaglia il sistema economico mondiale non può fermarsi di certo alle porte della città: i consumi calano in tutta Italia, ce lo ricordano l'ISTAT, altri istituti di ricerca e le organizzazioni di categoria. Poi, in questi anni sono cambiate anche le modalità del consumo e di fare la spesa dei ternani (e degli italiani): sempre più dirette verso i grandi centri commerciali dove il consumatore può trovare diverse tipologie di prodotti in spazi concentrati. Si potrebbe provare, in questo caso, ad aprire un dibattito nella città sulla reale necessità di costruire continuamente nuovi medio-grandi insediamenti commerciali. Altro elemento ancora non sufficientemente approfondito è la continua e sempre più frequente infiltrazione della criminalità organizzata anche nel nostro territorio la quale, avendo necessità di riciclare denaro sporco, può favorire l'apertura di nuove attività commerciali che, in maniera evidente, non si pongono sul mercato della libera concorrenza. È un tema vasto che meriterebbe un ampio approfondimento da parte di tutte le forze politiche, sociali ed economiche della città. Ancora. La problematica dell'accesso al credito per le micro e medie imprese è un fatto che è evidente a tutti, fino al governo centrale (si veda il tentativo di riforma di Equitalia, vista ormai solamente come organo che strozza lo sviluppo economico del Paese). Infine, gli affitti esorbitanti dei locali, i quali non accennano a diminuire (contravvenendo ad elementari leggi di mercato) nonostante molti di essi rimangano sfitti. Alcune proposte su questi aspetti possono essere avanzate: attivare un fondo di garanzia per prestiti atti a ristrutturare o rilanciare le piccole attività commerciali ed artigianali ed intervenire sull’IMU in maniera tale che penalizzi gli appartamenti ed i locali tenuti sfitti, con effetto calmierante. Occorre certamente prestare attenzione alle problematiche che le associazioni di categoria giustamente pongono. Sinistra Ecologia Libertà ritiene che compito di una buona amministrazione sia quello di fornire soluzioni in grado di garantire i principi di buon senso, chiamando ad un tavolo tutte le istituzioni, le associazioni di categoria e le forze politiche affinché prevalga il senso di bene comune.

da tuttoggi.info
.

1 commento: