"Gli esempi che vengono dall'Europa prevedono un centro storico a traffico limitato"
Forse è il caso di citare un antico proverbio cinese per introdurre il
dibattito che in queste settimane sta interessando il futuro del
commercio nel centro cittadino. Si fa fatica a comprendere, ancora una
volta, il nesso tra crisi del commercio, mancanza di sicurezza ed
apertura e/o revisione della ZTL. Gli esempi che ci vengono
dall'Europa ci dicono che una città moderna (ed europea, appunto)
prevede un centro storico a traffico limitato. Gli urbanisti più
avanzati progettano interi quartieri in cui vi è l'assoluto divieto di
transito per le automobili. Inoltre, prevedere l'apertura indiscriminata
significherebbe, di fatto, favorire la sosta selvaggia di automobili
all'interno della ZTL, dato che non esistono parcheggi per i non
residenti; ciò avrebbe l'effetto di aumentare le emissioni nocive in
atmosfera, in un contesto già pesantemente condizionato, e di ridurre la
fruibilità del 'salotto' cittadino, con ripercussioni, alla lunga,
sullo stesso commercio che sta soffrendo, in verità, anche al di fuori
del centro cittadino. Le cause di questa crisi - che riguarda anche
altri settori del sistema economico ternano – sono altre e molteplici.
Proviamo ad elencarle sommariamente. Innanzitutto, la crisi che
attanaglia il sistema economico mondiale non può fermarsi di certo alle
porte della città: i consumi calano in tutta Italia, ce lo ricordano
l'ISTAT, altri istituti di ricerca e le organizzazioni di
categoria. Poi, in questi anni sono cambiate anche le modalità del
consumo e di fare la spesa dei ternani (e degli italiani): sempre più
dirette verso i grandi centri commerciali dove il consumatore può
trovare diverse tipologie di prodotti in spazi concentrati. Si
potrebbe provare, in questo caso, ad aprire un dibattito nella città
sulla reale necessità di costruire continuamente nuovi medio-grandi
insediamenti commerciali. Altro elemento ancora non sufficientemente
approfondito è la continua e sempre più frequente infiltrazione della
criminalità organizzata anche nel nostro territorio la quale, avendo
necessità di riciclare denaro sporco, può favorire l'apertura di
nuove attività commerciali che, in maniera evidente, non si pongono sul
mercato della libera concorrenza. È un tema vasto che meriterebbe un
ampio approfondimento da parte di tutte le forze politiche, sociali ed
economiche della città. Ancora. La problematica dell'accesso al credito
per le micro e medie imprese è un fatto che è evidente a tutti, fino al
governo centrale (si veda il tentativo di riforma di Equitalia, vista
ormai solamente come organo che strozza lo sviluppo economico del
Paese). Infine, gli affitti esorbitanti dei locali, i quali non
accennano a diminuire (contravvenendo ad elementari leggi di mercato)
nonostante molti di essi rimangano sfitti. Alcune proposte su questi
aspetti possono essere avanzate: attivare un fondo di garanzia per
prestiti atti a ristrutturare o rilanciare le piccole attività
commerciali ed artigianali ed intervenire sull’IMU in maniera tale che
penalizzi gli appartamenti ed i locali tenuti sfitti, con effetto
calmierante. Occorre certamente prestare attenzione alle problematiche
che le associazioni di categoria giustamente pongono. Sinistra Ecologia
Libertà ritiene che compito di una buona amministrazione sia quello di
fornire soluzioni in grado di garantire i principi di buon
senso, chiamando ad un tavolo tutte le istituzioni, le associazioni di
categoria e le forze politiche affinché prevalga il senso di bene
comune.
da tuttoggi.info
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ma 'sto famoso proverbio cinese, quale sarebbe?
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