La decisione della basell di interrompere la trattativa con la Novamont per la vendita del sito di terni, rifiutando la proposta senza dare alternative, rischia di vanificare il grande impegno che i lavoratori, le organizzazioni sindacali e gli enti locali hanno portato avanti in questi mesi per la salvaguardia del lavoro e della qualità del futuro produttivo del nostro territorio. Ricordiamo che proprio grazie alla grande unità nella lotta per la difesa de lavoro si era aperta una speranza. Invece oggi La multinazionale ha scelto di rifiutare la proposta non per ragioni economiche ma per ragioni legate alle proprie strategie industriali che non vedono piu terni come sito produttivo ne per se ne per altri. Purtroppo il governo nazionale e il ministero dello sviluppo economico hanno scelto in questa fase di rimanere a guardare la trattativa, di fatto lasciando mano libera alla basell e rinunciano, a differenza della multinazionale, a qualsiasi politica industriale sul nostro territorio: non si capisce, infatti, perche mentre si firmano gli accordi per il rilancio della chimica verde a Porto Torres si abbonda a se stesso terni che nel campo ha un esperienza di eccellenza mondiale come quella della Novamont. Il governo non può, a nostro avviso, più stare fermo e deve immediatamente convocare la basell per riaprire il tavolo delle trattative. Rischiamo altrimenti di perdere l'ultimo treno dello sviluppo nel settore della chimica verde. E' dunque fondamentale da parte di tutt mettere in campo le iniziative necessarie a riprendere la lotta sospesa durante la trattativa e accompagnare i lavoratori nella loro battaglia e per rilanciare il tema della vertenza Terni a livello nazionale e richiamare il governo alle sue responsabilità. In questo senso riteniamo importante la convocazione da parte del sindaco per lunedi pomeriggio gli stati generali della città su questi temi.
Terni, 8 giugno 2011
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